A Roma cè chi grida «boia chi molla» alla fiaccolata davanti al sindaco Alemanno, altri danno fuoco a un negozio romeno.
Clima teso ad Acilia attorno al campo nomadi, complice un equivoco diffuso dai vari telegiornali sulletnia di Bruno Radosavljevic, il nomade ubriaco e drogato di origine bosniaca e non romena, che laltro ieri ha falciato undici persone alla fermata del bus. Polizia e carabinieri hanno presidiato fino allalba il campo nomadi di Dragona temendo ritorsioni, mentre a poca distanza ignoti hanno lanciato una molotov e lasciato scritte naziste sulla saracinesca di «N Alex», un negozio in via Fabiano Landi frequentato da romeni. Due litri di benzina contro la centralina elettrica sono bastati per oscurare la zona e terrorizzare i residenti alluna della notte. Sulla serranda dellesercizio che vende generi alimentari, una croce uncinata e la scritta «bastardi» con la vernice nera. I carabinieri, accorsi sul posto assieme ai vigili del fuoco, hanno trasmesso il fascicolo anche alla Digos.
«Siamo in Italia da dieci anni - spiega Petre Enache, 47 anni, titolare del negozio -, mai avuto problemi. Lavoriamo sodo. A marzo abbiamo aperto questo locale. Cosa centriamo con quel nomade?». Ieri mattina, intanto, controlli di polizia e carabinieri al campo di via Ortolani. Risultato: sequestrata una discarica abusiva, una ruspa e tre auto prive di assicurazione.
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