Roma-Mosca: due capitali gemellate nella moda

Anna Maria Greco

Sfila la moda italiana e Mosca scopre il fascino dell’abito esclusivo. Anche dissacrante, come quello dedicato da Gattinoni all’imperatrice Caterina II, con un manto regale stile denim che fa tutt’uno con il bustier e scopre le gambe sotto gli shorts. Nell’International House Music della capitale russa 800 persone applaudono il made in Italy, presentato dall’assessore alle Attività Produttive della Regione Lazio, Francesco De Angelis e dal presidente di AltaRoma, Stefano Dominella. Ci sono il vicesindaco di Mosca Valerj Vinograd e l’ambasciatore italiano Gianfranco Facco Bonetti, lo stilista russo Zais e Xenia Gorbaciova, nipote di Michail, oltre a politici, attori, divi tv, famosi cantanti pop e rock in completi neri borchiati, come i Fresh air e gli Hi-fi. Lavinia Biagiotti, emozionata, riceve dal direttore dell’Ice a Mosca, Massimo Mamberti, la targa per il primo marchio che ha osato, nel ’95, l’avventura nel mercato russo. Adesso sono in tanti e lei la dedica ai giovani stilisti, rappresentati da Gianni Calignano e da Michele Miglionico.
È uno spettacolo d’effetto, con gli abiti che sfilano tra immagini proiettate di cupole, statue, pietre, fontane di Roma e i versi dei poeti che le cantano. Per intermezzi, due acrobate del circo di Mosca, una danzatrice classica e un coro muto di bambini, ma l’attenzione è tutta per le creazioni degli stilisti. Sul modello a sirena nero Fausto Sarli drappeggia una cascata di fili di perle e lo indossa la top model Alona, nata nel vicino Kazakhstan e, si dice, discendente di Gengis Khan. Ancora perle impreziosiscono la giacca laminata di Laura Biagiotti, che spicca tra tanti filati e reti di fiori. Fiori e geometrie, frange, balze creano l’etnico da viaggio sull’Orient Express di Gai Mattiolo. Ai colbacchi di pelliccia che i russi conoscono bene Renato Balestra abbina giacchini trapuntati in colori-shock ma presenta anche abiti rigati da crociera. Strisce di grò creano stupefacenti righe sui vestiti di Rocco Barocco. I tagli diagonali di Lorenzo Riva sono sottolineati da raffinate fasce di cristalli. Ed ecco le griffe emergenti, con gli arditi disegni composti da inserti diversi, i ricami e le linee pulite di Calignano e i fiocchi rosa che Miglionico appunta in fondo alla scollatura sulla schiena. Tutti abiti di alta sartoria ed eccellente qualità artigianale, ben difficili da contraffare in un Paese dove questo rischio è molto alto, sottolinea Dominella.
Ma non è solo questo la missione di 5 giorni a Mosca, organizzata da Sviluppo Lazio e conclusasi con una cena nel maneggio degli zar che ospita la mostra dell’Ice «Mito e velocità», altro successo del made in Italy (stavolta per i motori) che in 12 giorni ha superato i 36.500 visitatori. L’assessore De Angelis ha incontrato i vertici del Comune e della Regione di Mosca, oltre a quelli dell’università Lomonosov e ha preparato degli accordi per la collaborazione nei settori della ricerca, dell’innovazione e del turismo.

«Il protocollo di intesa - spiega- tra la Regione Lazio e il Comune di Mosca è entrato nella fase operativa: il presidente Marrazzo potrebbe firmarlo nella prossima primavera, quando verrà a Roma una delegazione russa, guidata dal sindaco di Mosca».

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