Roma Musicista in fin di vita Gli aggressori: «Ci siamo difesi»

«Siamo intervenuti per difendere Massimiliano, un amico pittore che abita a Monti e che stava litigando con quei ragazzi a via Leonina. Prima è partito Carmine (D’Alise, ndr) e poi sono intervenuto anche io con un altro amico per difenderlo». È una parte della versione che avrebbe fornito davanti al Gip Christian Perozzi, uno dei due giovani accusati dell’aggressione al musicista Alberto Bonanni, ridotto in fin di vita sabato scorso a Roma. Secondo l’altro ragazzo arrestato, Carmine D’Alise, «Massimiliano stava litigando con un giovane dai capelli rasta che brandiva una bottiglia», contro il quale si sarebbe scagliato subito.

Sempre secondo la versione data da D’Alise, il gruppo di cui faceva parte il ragazzo dai capelli rasta e lo stesso Bonanni era composto da una decina di persone, tra cui anche delle donne. Alcuni testimoni hanno fornito alla polizia video e foto dell’aggressione realizzati con i cellulari. Oggi gli agenti della squadra mobile hanno effettuato una perquisizione nelle abitazioni degli aggressori.

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