Milano al comando, nonostante il ritardo dell’Inter. Anzi proprio la marcia a ritmi ridotti, rispetto alle antiche abitudini, della prima della classe autorizza calcoli e ragionamenti sul recupero dei protagonisti del famoso triplete. Numeri alla mano, si scopre infatti che i 30 punti del Milan, che pure meriterebbero una lode, sono accompagnati da nessun primato vero e proprio. E che addirittura , a far data dal torneo 2001-2002 (per intendersi quello del triste 5 maggio interista), non si registrava un punteggio così basso: meno 5 rispetto a un anno prima, tanto per fare un esempio sulle cadenze dell’armata morattiana.
Allora, nove anni prima, partirono col vento in poppa Chievo e Roma (29 punti in cima alla classifica) a dimostrazione che i recuperi sono ordinaria amministrazione. Il Milan di Allegri, fondato come quasi tutte i leader, sulla difesa, ha subito 12 gol in tutto, appena uno in più rispetto a Lazio, Inter e Chievo. Ne ha sfornati molti meno, 23 all’attivo, ed è terzo in graduatoria dietro la Juventus (quota 26) e il Palermo ( fermo a 25 dopo il 3 a 1 inflitto alla Roma). Ibrahimovic è stato decisivo orientando molte delle sfide vinte in Champions e incampionato ed è dietro Eto’o e Cavani ( 9 gol) e il cagliaritano Matri (8 reti), al comando della speciale classifica. I suoi piccoli segreti sono stati: 1) Ibra, naturalmente; 2) la resurrezione della vecchia guardfia (il rendimento altissimo di Zambrotta, Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Seedorf); 3) il ruolo di Allegri nel modellare la squadra esaltando le virtù. Il quesito è lo stesso da sempre: reggerà il Milan fino in fondo?
L’anno scorso,ad aprile,senza gli infortuni eccellenti di Nesta e Pato, coincisi con un paio di sfide decisive (contro Napoli e Lazio),fusul punto di effettuare l’agognato sorpasso sulla locomotiva Inter di Mourinho. Quest’anno è stato già colpito dagli accidenti di Pato e Inzaghi e ha rimediato ad altre assenze (Pirlo) prolungate. Sull’Inter invece occorre fare un ragionamento diverso, molto più articolato. Prima riflessione: il club campione d’Europa in carica salterà le ultime partite dell’anno, col Cesena e a Firenze: saranno recuperate nel 2011 quando, presumubilmente, avrà la possibilità di contare sulla rosa al gran completo. Seconda: da gennaio in avanti, con Julio Cesar, Maicon, Chivu, Eto’o (deve scontare altre due turni di squalifica), Milito più un probabilissimo puntello difensivo per rimpiazzare Samuel, sarà di sicuro un’altra Inter.
Nel frattempo la frattura tra spogliatoio e Benitez si sta faticosamente ricomponendo, a dimostrazione che il tecnico spagnolo non è come viene descritto dagli sms allusivi spediti da Madrid ad Appiano Gentile. Se l’Inter può tornare sotto,è evidente che Milano debba farei conti innanzitutto con la Juve. Oltre che con la Roma, più dotata nella cifra collettiva, meno affidabile a causa del suo ondeggiare tra prove strabilianti e cedimenti clamorosi. Napoli e Palermo, e la riflessione vale anche per Delneri, sono legati in qualche modo all’esito del girone di Europa league: un conto è organizzare la settimana di lavoro libera da impegni, un conto è doversi misurare invece con i competitor continentali.
La Juve deve recuperare un attaccante che provveda a trasformare i tanti pareggi fin qui seminati in qualche successo: tornasse indietro, probabilmente, Marotta non si farebbe sfuggire l’occasione di tesserare Borriello, colpevolmente lasciato a una concorrente diretta, la Roma, per non impegnarsicon un contratto a lungo termine.
Altro passaggio determinante sarà il prossimo calcio-mercato: se le distanze rispetto a un anno fa si sono accorciate merito è stato appunto dell’arrivo di importanti protagonisti, da Ibra a Hernanes, da Cavani a Borriello e Krasic. Le correzioni di gennaio diventeranno ancora più preziose, allora. Specie per l’Inter,rimasta inattiva in estate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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