Mappatura degli incroci più pericolosi, scatola nera sui bus, semafori intelligenti e telecamere sulle strisce pedonali. Questi i principali punti del protocollo dintesa firmato ieri in Campidoglio fra il sindaco Gianni Alemanno e la Fondazione Ania per la sicurezza stradale. La capitale detiene, fra le città italiane, il triste primato del maggior numero di vittime della strada. Nel 2006 ben 21mila gli incidenti, 28mila i feriti, 231 i morti, il doppio di Milano. Lo dicono i dati Istat. Ma fanno testo anche le cronache cittadine, lultimo episodio risale a pochi giorni fa a Monti Tiburtini, con 2 morti. «Il 30 per cento degli incidenti è causato dalla guida sotto effetto di alcool e droghe - sottolinea Sandro Salvati, presidente della Fondazione - I pedoni sono gli utenti più deboli, a Roma i vigili nel 2006 hanno registrato ben 49 morti sulle strisce pedonali, un dato sconcertante».
Al centralino della Fondazione i romani hanno segnalato nel 2007 ben 639 punti critici, denominati black point: 284 buche pericolose, 113 incroci ad alto rischio, strade prive di segnaletica, avvallamenti nellasfalto, semafori invisibili, tombini malmessi. Fra le strade urbane più segnalate Collatina, Tuscolana, Tiburtina. In centro, via dei Fori Imperiali, via del Teatro Marcello. Fra le arterie extra-urbane record di incidenti e segnalazioni per la via del Mare, fra le più pericolose in assoluto in Italia. In base al protocollo dintesa lAnia metterà a disposizione del Comune risorse economiche per migliorare la visibilità delle strisce pedonali. Saranno attivati corsi di educazione stradale nelle scuole, corsi di guida sicura ai neo-patentati per le due e le quattro ruote. Lintesa prevede pure linstallazione della scatola nera sui bus dellAtac, semafori intelligenti, telecamere a sorvegliare 24 ore su 24 le strisce zebrate. La Fondazione metterà a disposizione della polizia municipale un numero sufficiente di etilometri e drug-test per aumentare lefficacia dei controlli contro la guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti. Comune e Ania collaboreranno infine al progetto Black-Point, che raccoglie le segnalazioni.
«La firma del protocollo - sottolinea Gianni Alemanno - è un segnale concreto che porterà nuove energie alla lotta per la sicurezza stradale, perché la sicurezza non è solo lotta alla criminalità o politiche sociale ma anche strade più efficienti e sotto controllo». «Bisogna sfatare il mito di Roma come città delle buche - aggiunge il sindaco - dove le marche automobilistiche straniere (la Honda in particolare, ndr) vengono a provare i nuovi mezzi. Per farlo ci vuole una mobilitazione comune per la sicurezza stradale e per trasformare le strade di Roma». Nel protocollo dintesa è prevista la nascita dellUfficio Sicurezza Stradale, che agirà in seno allassessorato alla mobilità e si occuperà non solo di problematiche relative alla sicurezza stradale, ma anche di mobilità nel suo complesso.
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