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Roma regala 60mila euro a Cuba per rinfrescare il centro culturale

La Provincia acquista i nuovi condizionatori d’aria del circolo Joseíto Fernández de L’Avana

Roma regala 60mila euro a Cuba per rinfrescare il centro culturale

Andrea Cuomo

da Roma

Tra Roma e Cuba scoppia un amore «condizionato». No, non pensate alle clausole con cui molti danarosi vip amano prevenire gli incerti di un matrimonio con un regolare contratto. Qui si parla proprio di aria condizionata. Quella di cui la Provincia di Roma si è impegnata a dotare la casa della cultura «Joseíto Fernández» in quel di L’Avana, capitale di Cuba. Sì, proprio il Paese della via caraibica al comunismo, quella che si è rivelata capace di resistere al crollo del blocco sovietico grazie al carisma del grande vecchio Fidel Castro. E che oggi si trova beneficiata dall’amministrazione di centrosinistra guidata da Enrico Gasbarra, l’esponente più fotogenico del centrosinistra romano.
Ma torniamo a Cuba. E ai soldi in arrivo dallo «zio italiano». La notizia è tutta in un otto righe pubblicate sul sito internet di Palazzo Valentini, sede della Provincia capitolina. Qui, alla voce «attività amministrativa», compare il titolo della delibera di giunta 659 del 15 giugno 2005, che non è stata ancora pubblicata nel bollettino ufficiale. La delibera stabilisce «la concessione di contributi dell’amministrazione provinciale di Roma al municipio di Centro Avana per la ricostruzione e il condizionamento della casa cultura Joseíto Fernández per un totale di euro 60.000,00». Soldi peraltro subito disponibili, prelevabili dal fondo di riserva, per un intervento che, specifica in caratteri maiuscoli l’ultima riga dell’oggetto della delibera, è «immediatamente eseguibile».
Dunque i frequentatori del centro culturale staranno freschi anche grazie ai soldi dei cittadini di Roma e hinterland. I quali magari avrebbero preferito che quella cifra, peraltro non esagerata, a parità di afa fosse spesa per combattere quella romana e non quella caraibica. Con 60mila euro si sarebbero potuto dotare di condizionatori due o tre centri anziani di periferia, o un paio di reparti ospedalieri nei quali in questi giorni le coronarie dei pazienti più anziani sono messe a dura prova. E a volerli proprio spedire a Cuba, quei soldi, non ci sarebbero state cose più urgenti da fare che rinfrescare i frequentatori di un centro culturale? Negli anni precedenti anche la giunta guidata da Silvano Moffa, di centrodestra e quindi esente da condizionamenti ideologici, si prese a cuore le sorti dei sudditi di Fidel, facendo seguito a un gemellaggio stipulato tra la Provincia di Roma e quella dell’Avana nel 1998: ma in quel caso Moffa scelse di ristrutturare due scuole nel municipio di Artemisia, consentendo a 1300 bambini di godere di una nuova struttura comprensiva di refettorio e assistenza sanitaria.
Speriamo almeno che, per ringraziare «tio Enrique» gli amici cubani spediscano a Gasbarra un cd con una delle innumerevoli versioni di Guantanamera.

Joseíto Fernández, a cui il centro culturale a prova di afa è intitolato, ha come maggior merito l’aver composto la più celebre delle canzoni cubane. Caro Fidel, permette questo ballo?
(ha collaborato Enza Colagrosso)

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