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Roma, stupri in garage: "Forse il dna è lo stesso" Si valuta un terzo caso

L’aggressore di un mese fa alla Bufalotta e quello di due giorni fa all’Ardeatino, periferie residenziali di Roma, potrebbero essere la stessa persona. Gli inquirenti romani esaminano un altro caso avvenuto in un box privato

Roma, stupri in garage: 
"Forse il dna è lo stesso" 
Si valuta un terzo caso

Roma - Ora a confortare gli investigatori ci sono anche i primi esiti degli esami sulle tracce lasciate dallo stupratore sui vestiti e sullo scotch col quale ha legato le sue vittime: il Dna potrebbe coincidere, dunque l’aggressore di un mese fa alla Bufalotta e quello di due giorni fa all’Ardeatino, periferie residenziali di Roma, potrebbero essere lo stesso uomo. Intanto "spunta" la possibilità di un terzo stupro, avvenuto tempo fa anche se con tecnice leggermente differenti.

La pista dello stupratore seriale La pista dello stupratore seriale così diventa sempre più concreta. Il modus operandi dello stupro della giornalista alla Bufalotta un mese fa e quello della studentessa universitaria due notti fa all’Ardeatino sembrava portare la stessa firma: entrambe aggredite dopo avere parcheggiato nel box auto, minacciate con un coltello da un uomo con un passamontagna e dall’accento romano, immobilizzate con lo scotch, messo anche sulla bocca per non farle urlare, e poi abusate. Nessuna delle due era stata picchiata o rapinata. Ora oltre alla identica modalità c’è anche un Dna coincidente, una prima concreta traccia per risalire all’identità dello stupratore.

Possibile un terzo stupro Gli inquirenti romani in queste ore stanno esaminando un altro caso di una violenza sessuale avvenuta in un box privato, e non in un garage condominiale come per gli stupri della Bufalotta e dell’Ardeatino. Lo stupro sarebbe avvenuto tempo fa ma la tecnica usata dall’aggressore, la descrizione fornita dalla vittima e alcuni particolari sarebbero simili alla dinamica delle due violenze avvenute nei garage nell’ultimo mese a Roma. In questo caso però isolare il Dna sembrerebbe più complicato perchè le tracce lasciate dall’aggressore sarebbero poco evidenti. Le indagini della Questura di Roma e del pm della Procura Antonella Nespola sono ormai a tutto campo: si stanno vagliando e monitorando altre violenze e aggressioni avvenute nei mesi scorsi nella capitale per rintracciare eventuali somiglianze con quelli della Bufalotta e dell’Ardeatino.

Il testimone: "Ho visto l'aggressore" Al vaglio di inquirenti c’è la testimonianza di una donna che abita a circa due chilometri da via Sommer, sempre nella zona dell’Ardeatino, dove è stata violentata la giovane studentessa romana, che ha denunciato di aver visto un uomo con un passamontagna nero nel suo garage la sera prima dello stupro. La donna, sentita dagli investigatori della Squadra mobile, avrebbe descritto la persona che si è trovata di fronte nel box auto e secondo alcune indiscrezioni corrisponderebbe a quelle fornite sia per lo stupro della Bufalotta, sia per quello avvenuto due notti fa all’Ardeatino. La donna ha raccontato poi che l’uomo non ha fatto in tempo ad avvicinarla perchè lei ha urlato ed è fuggito. L’attività investigativa è quindi rivolta a capire se oltre alla donna qualcun altro abbia visto l’uomo fuggire, magari su un’auto o un altro mezzo.

Nel quartiere è fobia È fobia dello stupratore seriale nel quartiere Ardeatino, a Roma, dove la notte tra giovedì e venerdì una studentessa universitaria è stata violentata nei garage sotterranei mentre rincasava. "Solo io ho dovuto accompagnare ieri sera tre ragazze a casa fino all’ascensore, me lo hanno chiesto loro perchè hanno paura", ha detto un ragazzo che lavora in un bar della zona. "Non mi ritirerò mai più da sola a casa col buio - ha aggiunto una ragazza residente - adesso ho paura che in qualsiasi momento possa spuntare l’ombra di qualcuno".

Secondo un’altra dipendente del bar "questo è un posto fin troppo 'tranquillo', qui i ladri agiscono indisturbati, forse per questo le ragazze hanno paura di subire una aggressione senza che nessuno se ne accorga".

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