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La Roma trova l’Europa, ma trema per Totti

Assente il capitano, che rischia di saltare anche la Lazio, tocca a Panucci ereditare la fascia e segnare il gol decisivo contro il Valencia. Ma gli iberici erano in vacanza

Marcello Di Dio

da Roma

La notizia buona è che la Roma conquista la qualificazione agli ottavi di Champions League senza l’affanno delle precedenti partite. Quella cattiva è che Francesco Totti, ieri sera in tribuna con la caviglia dolorante, rischia di saltare il derby di domenica con la Lazio. Mentre il giocatore in campo con più esperienza europea - Christian Panucci capitano nell’occasione - sigla il gol qualificazione, l’esame medico al quale il professor Mariani sottopone il capitano titolare della Roma negli spogliatoi dell’Olimpico dà una sentenza imprevista e dolorosa. La caviglia di Totti soffre ancora di un leggero stiramento ai legamenti, sembra dunque difficile il recupero in soli cinque giorni, quanti ne mancano alla sfida della capitale. Una brutta botta per la Roma, visto l’attuale rendimento del numero dieci giallorosso.
L’ultimo impegno del girone eliminatorio di Champions vede in campo due squadre rimaneggiate da infortuni e squalifiche e alla fine vince quella con più motivazioni. Il pathos dei giallorossi dura appena 13’, il tempo di assistere all’azione che porta al gol di Panucci. Che, grazie alla qualificazione, a febbraio potrà festeggiare la sessantesima presenza in Champions League. La Roma, invece, mette in cassa la bellezza di oltre tre milioni di euro tra premio per gli ottavi, vittoria e quota del botteghino. L’unica notizia positiva anche per Totti, comunque tranquillo in tribuna: a Natale diventerà addirittura una statuina del presepe di San Gregorio Armeno (sarà rappresentato con la maglia della nazionale ed è allo studio anche una versione con quella della Roma che lo riprodurrà con il dito in bocca, modo originale con cui il giocatore festeggia ogni suo gol).
Spalletti propone una Roma inedita: mancano Faty, Aquilani e Pizarro, Simone Perrotta resta in panchina per 75 minuti, anche lui con una caviglia in disordine, ricordino lasciato da Donati nel finale di Roma-Atalanta. Panucci centrale in difesa con Mexes; Chivu in mediana al fianco di De Rossi nel ruolo abitualmente di Pizarro; il ventenne Virga nel tridente dietro l’unica punta Vucinic – per la prima volta schierato come attaccante puro e preferito a Montella, con le valigie in mano direzione Fulham – composto da Taddei trequartista e Mancini esterno a sinistra. Ancora più rivoluzionato l’undici di Quique Flores: molte riserve e giovani tra i titolari, come il diciassettenne attaccante Aaron (sostituito per infortunio dopo 27’) e Ciccio Tavano, ai suoi ultimi vagiti nel club spagnolo prima del sicuro divorzio a gennaio.
L’azione che porta al gol la Roma è da manuale: punizione di Taddei, Mexes vola più alto di Cerra e Jorge Lopez e sulla linea di fondo rimette il pallone al centro dove Panucci mette comodamente in rete di testa.

E mentre ad Atene Olympiacos e Shakhtar si annullano a vicenda, la Roma conduce comodamente in porto la qualificazione, dominando nel possesso palla e nel gioco un Valencia pericoloso solo con un tiro alto di Joaquin. E può pensare già al derby capitolino, che dopo anni rischia di essere senza uno dei protagonisti.

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