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Cinghiali all’assalto delle persone

Intanto la Regione Lazio e il Comune stanno per recintare i cassonetti per prevenire il problema degli ungulati

Cinghiali all’assalto delle persone

Dal giorno in cui il suo cane è stato aggredito da un cinghiale a Villa Glori, Giorgia Fusella non se la sente più di tornare in quel parco di sera. Come riportato dall'edizione romana del Corriere della sera, la donna ha ricordato quegli attimi di terrore, anche perché “il cinghiale è un animale grosso, potente, come se fosse un mobile che ti corre incontro. Sono rimasta terrorizzata, anche perché era buio e io ero completamente sola”. La Fusella ha origini napoletane e vive a Roma, nel quartiere Parioli, per lavoro. Aveva sentito parlare dei cinghiali cittadini, ma prima di quel giorno non ne aveva fortunatamente incontrato nessuno. Quella sera aveva portato come sempre i suoi due cani di razza Weimaraner, Vesuvio e Oceano, al parco. “Ero andata all'imbrunire, poi ho scoperto essere l'orario più pericoloso per fare incontri di questo tipo ed ero praticamente sola nel parco. Vesuvio è stato il primo a vedere il cinghiale che mangiava sul prato e l'ha attaccato”, ha raccontato, spiegando subito dopo che anche l'animale deve essersi spaventato e per questo motivo ha aggredito.

Rincorsa dal cinghiale nel parco

Il suo cane, di un anno e mezzo di età, è quindi scappato verso la padrona, con l’ungulato che lo rincorreva. La donna è riuscita a nascondersi dietro un albero continuando a riprendere la scena con il suo telefono. Ha poi aggiunto: “Se fossi scappata avrebbe potuto essere peggio. Magari avrebbe iniziato a rincorrermi, e mi avrebbe raggiunto facilmente”. Quando il cinghiale ha proseguito la sua corsa senza travolgerla, la 31enne ha pensato a come distrarre l’animale così da poter salvare il suo cane. Ha quindi ricordato di avergli lanciato il guinzaglio e di aver richiamato i suoi quattro zampe, allontanandosi verso l’uscita dell’area verde. Il cinghiale per fortuna non l’ha seguita. In seguito la donna ha inviato il video girato con il suo smartphone ad alcuni amici che hanno segnalato la presenza dell'ungulato ai vigili urbani. Il giorno seguente la Municipale è arrivata a Villa Glori e ha appeso dei cartelli per avvisare i cittadini.

“Servirebbe più sicurezza. È assurdo che una persona vada al parco a rilassarsi e rischi di non tornare a casa. Ho visto foto di macchine distrutte dopo essersi scontrate con un cinghiale. Io peso 53 chili, come ne sarei uscita? E se fossi stata con un bambino?”, ha aggiunto la residente. La donna ha tenuto a sottolineare che è una situazione pericolosa, e non perché i cinghiali siano aggressivi, ma perché si tratta di animali selvatici e non si sa mai come possano reagire. Sono diverse settimane che viene segnalata la presenza di cinghiali a Roma Nord. E adesso che c’è anche la peste suina. Pochi giorni fa l'infezione è stata infatti accertata dai rilievi autoptici effettuati su una carcassa di cinghiale rinvenuta nel parco dell'Insugherata. Adesso Regione Lazio e Comune stanno pensando di recintare i cassonetti per prevenire il problema cinghiali. Sono proprio i rifiuti abbandonati nelle strade della Capitale la maggiore attrattiva per questi animali che cercano tra i cassonetti qualcosa da mangiare per sfamare anche i loro cuccioli.

Scende in campo la task force

Adesso a scendere in campo è la task force dei Guardiaparco che dovrà controllare i 5 ettari della riserva dell'Insugherata isolata per appurare se vi siano altre carcasse di cinghiali infetti. La squadra si occuperà anche di verificare le zone di passaggio che verranno bloccate con delle recinzioni. Si tratta dello stesso protocollo che era stato attivato in Piemonte per arginare il contagio in seguito al primo caso che era stato registrato nel dicembre del 2021. In quel caso era stata costruita una cancellata di 275 chilometri intorno alla zona rossa individuata. La Regione Lazio ha firmato l’ordinanza nella notte tra venerdì e sabato, e a questo punto si deve solo partire.

Come previsto dall'ordinamento europeo in caso di contagio, gli esemplari dovranno essere abbattuti. Nel quadrante nord di Roma si andranno a posizionare cancellate e protezioni intorno ai cassonetti dei rifiuti dove le incursioni dei cinghiali sono ormai quotidiane.

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