Coronavirus

Feste "allargate" nei bar, scoppia il caso peruviani: almeno 70 col Covid

I contagi, iniziati dopo una festa in un locale, risalgono a fine agosto. Solo ieri 30 persone della comunità peruviana di Roma sono stati trovati positivi al Coronavirus

Feste "allargate" nei bar, scoppia il caso peruviani: almeno 70 col Covid

Cresce la preoccupazione a Roma per un grande focolaio di coronavirus scoppiato nella comunità peruviana. Al momento sono 70 le persone trovate positive al Covid-19. Un rischio per la Capitale, e non solo, anche se non il primo di questo genere. La città, infatti, ha già dovuto fare i conti con una situazione simile nel recente passato. A cambiare solo la comunità: numerosi soggetti colpiti dalla malattia, infatti, era bengalesi. Ma i timori sono sempre gli stessi.

Come spiega Il Messaggero, quello scoperto negli ultimi giorni è un focolaio non legato a casi di rientro: il Perù è ancora chiuso ed è nella lista dei Paesi per cui vige il divieto di ingresso in Italia. Per questo il quadro sembra preoccupare ancora di più. I contagi risalgono a fine agosto e si sarebbero moltiplicati a causa di incontri in luoghi di ritrovo come parchi e locali, in particolare due bar nel Municipio V: si tratta del Kokus Bar in via Casilina e dell’Energia do Brasil a Tor de Schiavi. Necessario intervenire subito per circoscrivere il focolaio prima che si allarghi. Sembra che tutto sia essere partito lo scorso 26 agosto quando una parrucchiera peruviana ha organizzato la sua festa di compleanno nel locale brasiliano. Inizialmente al party erano invitati solo 30 persone ma nel corso della serata il numero dei partecipanti sarebbe aumentato anche perché pare che ogni invitato abbia portato più o meno tre persone. Nei giorni successivi, diverse persone che hanno partecipato alla festa sono andati al Kokus bar e in un altro locale latinoamericano a Ostia non rinunciando a fare pranzi e cene allargate.

La frittata era fatta. Quando si è scoperto che la malattia aveva colpito alcune persone della comunità peruviana era troppo tardi. Ed ora facendo i tamponi spuntano i casi. Solo ieri erano 30 le persone positive al Covid. Da giorni chat e social diffondo notizie, in un misto di italiano e spagnolo, per invitare i cittadini della comunità a sottoporsi al test. "Tampone covid 19 gratuito a largo Preneste dal lunes alla domenica solo con tesera sanitaria e stp", si legge in un messaggio." È molto importante infatti che chiunque abbia frequentato quelle feste, o sia stato in contatto con chi vi ha preso parte, esegua il tampone", ripetono le autorità sanitarie.

Messaggio subito recepito dai peruviani tanto che chi ha un’attività, come ristoranti, ha subito avviato una sanificazione dei locali. Non solo. Perché gli immigrati, poi, hanno seguito le indicazioni e si sono riversati in massa al drive--in a Largo Preneste nella Casa della Salute Santa Caterina della Rosa. Attenzione, però. Da ieri il centro non è più in funzione. Ma essendo una situazione in evoluzione non è escluso che la decisione possa essere ulteriormente cambiata. Un altro drive-in è operativo da ieri al Centro Carni in viale Palmiro Togliatti dalle ore 9 alle 19.

L'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, che ha dato mandato alla Asl Roma 2 di avviare l'indagine epidemiologica sulla comunità peruviana, però si mostra fiducioso non solo sul focolaio emerso tra i cittadini sudamericani."Aumentano i tamponi e diminuiscono i casi", ha affermato D’Amato spiegando che ieri su quasi 12mila tamponi nel Lazio si sono registrati 148 casi e un decesso.

Nel tempo del coronavirus continuano, purtroppo, ad esistere altre terribili malattie. Quella del Covid è una situazione sempre monitorata ma i medici non possono dimenticarsi di altri pazienti. Per questo la Asl 2 ha anche organizzato all'ospedale Pertini di Roma un drive-in apposito per i malati oncologici che, in considerazione del loro precario stato di salute,hanno bisogno di uno spazio esclusivo.

In campo anche le Acli, le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, che hanno organizzato nella Capitale e in provincia più di 100 punti di ascolto e un numero unico, lo 06-57087051, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 che offrirà diversi servizi fiscali e un sostegno psicologico per chi è in difficoltà.

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