Al funerale di Luca Sacchi assente la fidanzata Anastasia

Centinaia di persone si sono radunate per dare l'ultimo saluto a Luca. Il parroco: "La morte di Luca ha fatto morire anche noi"

Al funerale di Luca Sacchi assente la fidanzata Anastasia

È iniziato poco dopo le 14.00, nella chiesa del Santissimo Nome di Maria, all’Appio, a Roma, il funerale di Luca Sacchi, il personal trainer 24enne, ucciso con un colpo di pistola alla testa nella notte del 23 ottobre, fuori da un pub.

Il funerale di Luca

Centinaia le persone presenti in chiesa. Intorno alla semplice bara in legno chiaro si sono radunati il padre, la madre e il fratello del ragazzo, inermi di fronte a tanto dolore. Insieme a loro, anche la nonna del giovane, che non smette di ripetere "figlio mio". Al loro fianco, una folla di parenti e amici. Ma c'è una grande assente al funerale: si tratta di Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata del ragazzo, che è considerata dagli inquirenti una figura chiave, per capire la dinamica dell'aggressione. Si cerca, inoltre, di far luce sul suo ruolo in tutta la vicenda, che sembra essere legata a una compravendita di droga finita male.

L'omelia del sacerdote

"Siete meravigliosi, questo silenzio lo è", ha detto il parroco, all'inizio dell'omelia che ha recitato durante la cerimonia. "Perdona loro, perché non sanno quello che fanno- ha continuato-Il perdono è un'espressione di amore e se non si ama è difficile perdonare". La morte di Luca, avvenuta per mano di Vincenzo Del Grosso e Paolo Pirino, "ci ha colpito e in un certo senso ha fatto morire anche a noi". Ma, a detta del parroco, non bisogna scoraggiarsi e bisogna cercare di personare. "Ci sono la via educativa, l'educazione familiare e scolastica, l'educazione alla legalità, alle regole di vita: non c'è libertà senza legge e i giovani vogliono essere liberi", ha aggiunto. E, alla fine, un augurio, che rivolge anche a sé stesso: "Auguro a tutti, a me compreso, che la morte di Luca sia per tutti motivo di vita. Che attraverso la sua morte possiamo rispondere alle parole di Gesù: 'credi tu? Credo'".

Le parole del cugino

"Non avrei mai pensato di doverti salutare così, come si può realizzare ciò che è successo?". A parlare, dal pulpito della chiesa è il cugino di Luca Sacchi, Roberto. "Ora c'è solo tanta rabbia - dice - non è possibile e non è giusto quanto capitato in questo mondo allo sbando, ma le tragedie toccano sempre le persone buone e Luca era uno di queste". Poi lo descrive come un "ragazzo d'oro, che tutti genitori avrebbero voluto come figlio. Sempre col sorriso, pronto alla battuta". La consolazione del cugino è pensare che il mondo terreno stesse stretto a Luca e che il paradiso avesse bisgono di qualcuno come Luca: "Mi piace immaginarti con nonno che ti protegge. A noi resta il compito più difficile, andare avanti ricordandoti e trasmettendo i tuoi insegnamenti". Poi, conclude con una frase tratta dal Signore degli anelli: "È finita? No, il viaggio non finisce qui. La morte è solo un'altra via.

Dovremo prenderla tutti. La grande cortina di pioggia di questo mondo si apre e tutto si trasforma in vetro argentato. E poi lo vedi. Bianche sponde e, al di là di queste, un verde paesaggio sotto una lesta aurora".

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