I giudici riaprono la discarica di Albano (ma chissà quando)

Dopo mesi di fermo la discarica di Roncigliano è stata dissequestrata. Ma i tempi della riapertura potrebbero essere lunghi

I giudici riaprono la discarica di Albano (ma chissà quando)

Dopo mesi di fermo, avvenuto lo scorso 11 marzo, la discarica di Roncigliano, nel comune di Albano Laziale, è stata dissequestrata in seguito al versamento da parte della società Ecoambiente, gestore del sito, "per la parte di sua competenza, di idonee garanzie finanziarie previste per la gestione post mortem dell'impianto, della durata di 30 anni una volta cessata la attuale fase di gestione corrente". A dare la comunicazione scritta è stato il capo della procura di Velletri, che ha aggiunto che la regolarizzazione ha inciso positivamente sull'osservanza delle condizioni di efficacia dell'Aia, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata e che ha rimosso la situazione di ritenuta illiceità che aveva portato all'apposizione del vincolo di cautela reale.

Le richieste di Ecoambiente

A fronte di ciò la discarica potrebbe quindi tornare presto a raccogliere i rifiuti che arrivano dalla Capitale, sempre che i livelli di sostanze nocive e inquinanti risultino regolari. Come si legge ancora nella nota, sarà compito della Guardia di Finanza monitorare: "In difetto di tale adeguamento, infatti si riproporrebbe il tema di una possibile inefficacia sopravvenuta del titolo amministrativo che ha autorizzato la gestione della discarica, dovuto non più ad assenza ma ad insufficienza della garanzia finanziaria".

Come scrive il Messaggero ci vorranno alcune settimane prima che il sito di Roncigliano possa riaprire. Infatti la Ecoambiente ha presentato agli enti competenti, ovvero la Regione, la Città Metropolitana e il comune di Albano, diverse richieste su come comportarsi dal punto di vista amministrativo e procedurale, così da evitare in futuro altri contenziosi di natura giudiziaria. Finché non avrà delle risposte esaustive non ripartirà lo smaltimento dei rifiuti, che rimarranno fino ad allora nella Città Eterna.

Quante tonnellate di rifiuti produce Roma

Un bel problema per la municipalizzata Ama che quotidianamente spediva ad Albano tra le 800 e le 900 tonnellate di scarti di lavorazione dei Tmb. L’immondizia romana prodotta ogni settimana è di quasi 20mila tonnellate, con un aumento di circa 3mila tonnellate dall’inizio dell’anno, dovuto al ritorno dei tutisti nella Capitale e alla fine dello smart-working per i dipendenti pubblici e privati. Del resto si può capire in quale tragica situazione versi la città anche solo passeggiando: i cassonetti sono zeppi, ci sono sacchetti abbandonati sui marciapiedi e i cestini per la carta sono stracolmi. Con nessuna differenza tra centro storico e periferia. Oltre al fatto che c’è al momento una sola discarica funzionante in tutto il Lazio, l’azienda fatica anche a trovare regioni disposte ad accollarsi i rifiuti della Capitale. Senza contare che manca il personale che raccolga l’immondizia.

La riapertura di Albano sarebbe quindi una manna dal cielo. Ma i tempi perché questo avvenga sembrano però lunghi. Sul piede di guerra ci sono già alcuni sindaci, Albano Laziale, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, che non vedono nella riapertura della discarica di Roncigliano una buona notizia.

I primi cittadini lamentano, menzionando anche il termovalorizzatore e il Print di Santa Palomba, un accumulo di criticità ambientali nella zona interessata, e invitano a un dibattito all'interno di tutte le istituzioni competenti. Prima di tutto chiedono però un confronto con Roma Capitale.

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