Cronaca locale

"Lo hanno zaccagnato al petto". Così il poliziotto è stato trafitto

Un agente del reparto Volanti aggredito a Tor Bella Monaca: è grave. "C'è mancato poco". Ira della polizia

"Lo hanno zaccagnato al petto". Così il poliziotto è stato trafitto

Il coltello è lungo. Troppo. Le macchie di sangue sporcano 12, forse 13 centimetri della lama. L’arma bianca è affondata nella carne di un poliziotto ora in gravi condizioni in ospedale. "Lo hanno zaccagnato", urlano i colleghi in divisa.

Sono le 13 in via dei Cochi a Tor Bella Monaca, difficile periferia alle porte della Capitale. L’agente è a bordo della volante “8” insieme ad altri uomini in divisa. Come ogni giorno, come sempre, interviene sul posto per sedare una violenta lite. “Normale routine”, avrà pensato. Non è così. Un pregiudicato prova a scappare, la volante lo insegue. L'uomo prova prima a investire il poliziotto a piedi, poi scende dall'auto e lo prende a coltellate. L'agente è incastrato tra due auto, tenta di ripararsi. Il fendente lo trafigge al petto, tra il cuore e il polmone. Le ferite sono profonde.

È lo stesso poliziotto a chiamare i soccorsi in un contatto radio drammatico che ilGiornale.it può mostrare in esclusiva (ascolta qui). "Sono Yuri, sono stato attinto al petto - si sente dire - perdo parecchio sangue". La centrale invia i soccorsi. C'è tensione e preoccupazione. "Urgenza, manda tutti", urla qualcuno. "Signori, mi raccomando: tutti con il giubbotto indossato", dice la poliziotta della sala operativa. Sono i colleghi della Prenestino 1 a caricarlo sulla volante e portarlo “al volo” in ospedale. “L’ambulanza non arrivava”, sussurrano fonti di polizia. In quei momenti ogni istante può valere la vita. Ora il ferito è ricoverato al policlinico Casilino. “Non sta benissimo”, dicono i commilitoni preoccupati. Ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. I medici hanno predisposto il suo trasferimento all’Umberto I per l'operazione. “È vigile”, riferisce un agente dal nosocomio. “C’è mancato poco, ma ora da quello che dicono devono solo tirare fuori una sacca di sangue e ricucirlo dentro e fuori”.

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A bloccare e ammanettare l’aggressore è l'autistain servizio in coppia con Yuri. Si tratta di P. M., 50 anni, un “soggetto conosciuto” di Tor Bella Monaca. Comprensibile l'ira della polizia. "È necessaria una maggiore attenzione del Governo sui dispositivi di sicurezza nelle zone più a rischio e periferiche delle città - dice il Segretario Generale del Siap, Giuseppe Tiani - Assistiamo continuamente purtroppo a violenze nei confronti degli uomini e donne in uniforme che, puntualmente, ripropongono l’irrisolto tema dei rischi quotidiani che poliziotti vivono, e nonostante siano sottopagati e mal equipaggiati fanno sempre il loro dovere". Quando un agente rischia la pelle, non si può non pensare a chi "è sempre pronto a contestare l'operato" degli uomini in divisa. "Mentre i colleghi finiscono aggrediti, accoltellati e feriti in ogni modo quasi ogni giorno - attacca Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato- ancora qualche ipocrita censore intende provare a contestare anche strumenti indispensabili e minimi come i taser.

Ora speriamo che arrivino subito, che seguano altre misure indispensabili alla nostra tutela, e che chi aggredisce un operatore di polizia venga punito severamente e concretamente”.

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