Riesce a identificare i ladri che avevano effettuato un colpo in casa sua e a denunciarli alle forze dell'ordine, ma nulla si muove, rendendo, di fatto, inutile tutto il suo impegno. A raccontare questa incredibile storia sulle pagine del Messaggero è Roselia Barbosa, interprete portoghese e inglese per la procura della Repubblica di Roma. La donna è profondamente amaraggiata per quanto accaduto.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, il primo furto commesso ai danni della vittima si è verificato lo scorso 12 marzo, quando la coppia di ladri, riuscita ad accedere all'abitazione di San Giovanni in via Magna Grecia, aveva portato via ben 4mila euro che Roselia conservava in una cassetta chiusa a chiave. Erano i soldi destinati al pagamento di bollette e viveri, lasciati dal figlio. Già in quell'occasione una vicina di casa aveva intravisto i responsabili, che si erano addirittura offerti di aiutarla a portare dei pesi.
Poi, il 25 marzo, il secondo tentativo. Sentita la voce di due uomini nel pianerottolo, Roselia si era affacciata sulla porta, trovandosi davanti due individui "uno con un codino, l'altro biondo, un bel ragazzo, tutto vestito di nero e con lo zuccotto scuro in testa". Riconosciuto l'accento georgiano, la donna aveva detto loro di averli ormai visti in faccia, minacciandoli di conseguenze in caso fossero tornati. "Uno ha abbassato lo sguardo e chiesto scusa", racconta al Messaggero.
Nulla da fare, trascorsi tre giorni, i due ladri si ripresentano alla sua porta. Riconosciuto il ragazzo biondo, Roselia riesce ad afferrarlo e a chiamare la vicina, che contatta le forze dell'ordine, che però tardano ad arrivare. Quanto al giovane georgiano "mi scongiurava di lasciarlo, non sono riuscita più a tenerlo". Il ladro, rivelatosi poi un georgiano di 29 anni, riesce a scappare, ma perde un documento rilasciato dalla Questura.
Sembrerebbe la svolta, ma non è così. Roselia scopre che il 29enne ha dei precedenti, e che proprio il giorno del secondo tentativo di furto (25 marzo) era addirittura stato fermato per possesso di eroina. Le sue denunce, tuttavia, sono inutili, così come la consegna del documento perduto dal ladro e il riconoscimento fotografico. Entrambi i ladri sono già negli archivi della polizia per altri reati, eppure nulla si muove. Nessun fermo, nessuna perquisizione. Intanto, la coppia di malviventi sta continuando a colpire, prendendo di mira altre abitazioni vicine a quelle di Roselia.
"Dopo tanti anni di lavoro in tribunale", commenta amareggiata la donna, "non posso che dire che delinquere, in Italia, paga. Ho conservato l'arnese usato da quei banditi per rompere il lucchetto e fotografato l'impronta di una loro scarpa, ma nessuno ha voluto acquisire le prove o chiamato la Scientifica tanto, mi hanno fatto capire, è inutile".
Disperata, Roselia è arrivata ad affiggere sulla porta di casa un cartello su cui è scritto in georgiano "Da me siete già stati".
L'abitazione in cui vive la donna è data in usufrutto, e per lei non è possibile percepire il reddito di cittadinanza. "Il danno psicologico ed economico è devastante, chi subisce un furto non è tutelato e i ladri lo sanno benissimo", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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