Regali choc, sesso forzato e minacce: così una coppia veniva tormentata dall'ex di lei

Il 41enne non accettava la fine della relazione e il fatto che la ex avesse un altro compagno. Pedinamenti, minacce, regali inquietanti. Per l'accusa, l'uomo avrebbe anche costretto la vittima ad avere rapporti sessuali

Regali choc, sesso forzato e minacce: così una coppia veniva tormentata dall'ex di lei

Perseguita la ex e il nuovo fidanzato di lei con pedinamenti e regali inquietanti per oltre un anno. Alla fine lo stalker va a processo.

A finire in tribunale è 41enne Mariano Di Mitri. Incapace di accettare la fine della relazione con la sua ex, una donna di 4 anni più giovane, aveva cominciato a dare il tormento non soltanto a lei, ma anche al nuovo compagno. I fatti contestati all'imputato, secondo quanto riferito dagli inquirenti, si sono verificati nell'intervallo di tempo compreso fra dicembre 2020 e giugno 2021.

Di Mitri e la donna vivevano, fra l'altro, nel medesimo palazzo, in zona viale Ionio, a Roma, cosa che aveva più volte spinto il soggetto a tentare di introdursi all'interno dell'appartamento di lei. In un'occasione si era finto un fattorino delle consegne, in un'altra aveva cercato di utilizzare una copia delle chiavi di riserva.

Non pago, il 41enne aveva anche fatto irruzione nel supermercato in cui lavorava la donna, mincacciandola con un attrezzo e insultandola.

Oltre a ciò, secondo l'accusa, l'uomo obbligava la sua ex ad avere rapporti sessuali con lui (costrizioni che si sarebbero verificate almeno 8 volte). "Ogni volta che vai a letto con lui, devi venire a letto anche con me sennò lo vado a rompere tutto" avrebbe dichiarato Di Mitri, come riferito dalla vittima. In quell'occasione, l'imputato avrebbe anche impugnato una pistola per intimorire la donna. L'arma, però, non è stata ritrovata.

Alla fine, come ricostruisce il Corriere, la donna lascia il palazzo in cui abita per tornare a stare dai genitori."Era costretta a modificare le proprie abitudini di vita: cambiava l'utenza telefonica, si faceva accompagnare al lavoro dal padre, usciva sempre più raramente di casa" viene riportato nel capo di imputazione.

Neppure il trasferimento, però, riesce a cambiare le cose. Le persecuzioni continuano, anche ai danni del nuovo fidanzato della vittima, costretto a controllare spesso la propria auto per verificare che non fossero stati applicati dei sensori Gps. Di Mitri, infatti, aveva preso l'abitudine di pedinarlo, servendosi della tecnologia. Gli inquirenti hanno effettivamente poi rinvenuto uno dei dispositivi. Preso di mira, il nuovo fidanzato finisce col trovarsi colla nella serratura della porta di casa, escrementi umani nella cassetta delle lettere, e persino una croce sul pavimento. A questi sgradevoli regali, anche biglietti minacciosi o recanti insulti. Alla ex, invece, Di Mitri regala quelli che vengono descritti come fiori inquietanti. I perseguitati avevano cominciato seriamente a soffrire di profondi stati di ansia e paura.

Nel corso della giornata di ieri, Mariano Di Mitri è comparso dinanzi al giudice per l'udienza con rito

abbreviato. Il 41enne ha respinto l'accusa di ripetuta violenza sessuale, mostrando video e file audio in cui si evincerebbe, dai toni delle conversazioni, che nei confronti della ex non fossero stati commessi degli abusi.

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