Cronaca locale

Raggi difende un'italiana da uno sfratto che non c'è

Virginia Raggi torna a Casal Bruciato per difendere un'anziana sotto sfratto ma prende un granchio. L'Ater smentisce: "È del tutto priva di fondamento la notizia secondo cui oggi sarebbe stato previsto lo sfratto"

Raggi difende un'italiana da uno sfratto che non c'è

Virginia Raggi torna sul luogo del misfatto, decisa a riconquistare la fiducia degli abitanti di Casal Bruciato, che la scorsa settimana l’avevano accolta con fischi ed insulti. Ma anche quella del suo capo politico, Luigi Di Maio. Colpito da una crisi d’identità, il leader dei grillini, l’aveva invitata a pensare prima ai romani che ai rom. Il casus belli era scoppiato in via Sebastiano Satta, quando la prima cittadina si era recata in visita alla famiglia Omerovic, assegnataria di un alloggio popolare e non proprio benvoluta dal quartiere.

Così per scrollarsi di dosso l’etichetta di “sindaco dei rom” che i residenti le avevano affibbiato, oggi pomeriggio, si è presentata in via di Casal Bruciato 27. Stavolta la mission della Raggi è quella di dimostrare solidarietà ad un’anziana inquilina degli alloggi popolari, la signora Maria Pia Innocenti, ottantenne italiana, a rischio sgombero per morosità. Il timore che l’anziana fosse cacciata era montato nei giorni precedenti, quando le era stata recapitata una lettera di sfratto, ed i movimenti per il diritto all’abitare avevano iniziato a presidiare il comprensorio residenziale.

È stata proprio la Raggi, dopo aver assunto informazioni dall’Ater, ad annunciare alla signora Maria Pia che il procedimento di sfratto era stato bloccato. “Oggi – scrive la prima cittadina su Facebooksono andata a trovare Maria Pia, un’anziana signora che risiede da anni in una casa popolare dell’Ater nel quartiere di Casal Bruciato, nella periferia est di Roma. Un appartamento dal quale rischiava di essere sfrattata”. “Proprio mentre ero lì – prosegue – è arrivata la notizia che l’Ater, l’ente regionale che gestisce le case popolari, ha deciso di sospendere lo sfratto proprio per le precarie condizioni di salute di Maria Pia. Ho avuto la fortuna di poterle comunicare io la bellissima notizia. Ringrazio l’Ater per quanto fatto”.

Mentre la Raggi veste i panni della paladina degli italiani in difficoltà, però, c’è chi racconta un’altra versione. È il gruppo Pd capitolino a ricordare alla prima cittadina che “i meriti spettano interamente all’Ater che già da ieri, su segnale della Regione Lazio e dell’assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio Massimiliano Valeriani, si è prontamente attivata per bloccare lo sfratto”. Quindi, rintuzza polemico Valeriani, “è un po’ triste constatare che questa situazione sia stata impropriamente sfruttata da chi non ha avuto alcun ruolo in questa vicenda”.

Più tardi arriva anche la smentita del direttore generale di Ater Andrea Napoletano: “È del tutto priva di fondamento la notizia secondo cui oggi sarebbe stato previsto lo sfratto per morosità di una signora ottantenne da un alloggio Ater a Casal Bruciato. Il caso risale al 2012 e nel 2018 il giudice ha emesso una sentenza di sfratto per morosità. Accertate le gravi condizioni di salute della signora, Ater ha bloccato il procedimento di sgombero”.

“È inaccettabile – chiosa Napoletano – speculare su una situazione delicatissima quale quella a Casal Bruciato senza accertarsi dell’effettivo stato dei fatti”.

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