Cronaca locale

Boom di incidenti per la segnaletica fatiscente

L'ultimo episodio due giorni fa, quando una donna è stata investita da un bus nel quartiere Prati. Dall'inizio dell'anno sono sedici i morti sulle strade della Capitale e un incidente su tre è causato dalla scarsa manutenzione della segnaletica

Boom di incidenti per la segnaletica fatiscente

L’ultimo incidente due giorni fa: una donna è stata investita all’incrocio tra viale Giulio Cesare e via Barletta da un bus della linea 490 e trasportata in codice rosso all’ospedale Santo Spirito. Ma è solo l’ultimo di una lunga serie. Secondo i dati del Messaggero i morti sulle strade dall’inizio dell’anno sarebbero già sedici, e quasi un migliaio i feriti. Alle radici della scia di sangue che sta macchiando le strade della Capitale, ci sarebbe in più di un caso la scarsa manutenzione della segnaletica.

Un incidente su tre, infatti, secondo il quotidiano di via del Tritone, sarebbe imputabile al degrado in cui versa la mobilità capitolina: dalle strisce pedonali sbiadite, ai semafori che non funzionano, fino alla mancanza dei marciapiedi e delle colonnine di protezione per i pedoni. L’anno scorso era andata anche peggio. Nello stesso periodo preso in considerazione i morti erano stati ben trenta. Soltanto per gli incidenti causati dalle buche, sempre secondo Il Messaggero, nel 2018 il Campidoglio ha dovuto rimborsare centinaia di automobilisti, per un totale di 13 milioni di euro.

Tra le intersezioni più pericolose ci sono quelle con le strade a scorrimento veloce, come l’incrocio tra via di Torrevecchia e via di Boccea o fra via Prenestina e via Palmiro Togliatti. Neanche le vie del centro sono immuni dagli incidenti mortali. Lo scorso anno tra piazza Vittorio Emanuele II e via Mamiani c’è stato il record degli investimenti, con cinque pedoni finiti sotto le ruote delle auto. Tra le strade più a rischio ci sono anche quelle che circondano il Colosseo e il Circo Massimo, mentre è via Cristoforo Colombo a guidare la classifica delle arterie più pericolose, seguita da via Nomentana.

A segnalare le criticità alla base della carneficina che si consuma ogni anno sulle strade romane è anche Carlo Rienzi, del Codacons. “Il bilancio tra morti e feriti sulle strade della città è preoccupante – avverte il presidente dell’associazione - e riflette da un lato la carenza sul fronte dei controlli, dall'altro le criticità delle arterie romane”.

“Tra strisce pedonali invisibili, auto che sfrecciano ad elevata velocità, asfalto dissestato, segnaletica senza manutenzione e presenza di animali selvatici, la sicurezza stradale nella capitale è sempre più a rischio”, denuncia Rienzi, chiedendo più controlli da parte delle forze dell'ordine per “mettere in sicurezza le strade”.

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