Cronaca locale

Drogata e violentata. Ma lo stupratore gambiano è sparito nel nulla

La 19enne americana aveva subito violenza durante un fine settimana di metà ottobre. Un uomo le aveva offerto da bere in un locale

Drogata e violentata. Ma lo stupratore gambiano è sparito nel nulla

Mike, il giovane gambiano accusato a Roma di aver drogato e violentato una studentessa 19enne della John Cabot University, sembra essere sparito nel nulla. Quando la polizia è andata a perquisire l’appartamento in cui la vittima si era risvegliata stordita, dell’uomo non vi era ormai nessuna traccia. All’interno dell’abitazione sita in via Simone Ghini, nel quartiere Giardinetti, gli agenti non sono riusciti trovare neanche elementi utili alle indagini per cercare di rintracciare il sospettato. Dalla violenza sessuale alla perquisizione erano passati alcuni giorni, e forse proprio questo è il motivo del buco nell’acqua.

Adescata dallo sconosciuto

La violenza ai danni della giovane americana era avvenuta la notte tra venerdì 15 e sabato 16 ottobre, e dopo più di tre mesi del gambiano non si sa nulla. Quella notte la ragazza aveva passato la serata con alcune amiche in un locale di Roma, 'Alibi' al Testaccio. Poi però le altre studentesse, stanche, avevano deciso di tornare a casa in taxi e la 19enne era invece rimasta nel locale. Poco dopo le si era avvicinato un uomo che le aveva offerto da bere. Era stata la stessa vittima a dare agli investigatori l’indirizzo esatto dove si trovava l’appartamento dell’uomo: si era infatti risvegliata in quella casa, distesa sul letto, con lo sconosciuto sopra di lei. Ancora intontita, era riuscita a convincere il suo aggressore a lasciarla andare via a bordo di un taxi, non prima di avergli consegnato i gioielli che indossava.

Arrivata a casa aveva dormito quasi due giorni. Solo il lunedì successivo era riuscita a farsi visitare dai medici e a sporgere denuncia. Aveva anche dato alla polizia il numero di cellulare dell’uomo, un 27enne, grazie al quale gli investigatori erano riusciti a identificarlo. La studentessa americana aveva poi deciso di terminare prima il suo periodo di studio a Roma e di fare ritorno in America. In Italia c'è adesso la denuncia della vittima, oltre ai referti medici dell'università americana e dell'ospedale Santo Spirito. L’uomo, nei confronti del quale non è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare, risulta comunque indagato per violenza sessuale e rapina.

Il gambiano è sparito nel nulla

Come sottolineato da Il Messaggero, gli inquirenti non sono del tutto certi che l'uomo a cui era intestato il numero di telefono che aveva la 19enne sia realmente lo stesso che ha adescato la giovane nel locale offrendole da bere. Quel numero potrebbe essere stato intestato a un amico dell’indagato. In ogni caso il 27enne è ricercato dagli agenti di polizia ai quali dovrà comunque dare delle spiegazioni. Le indagini, ancora in corso, sono coordinate dal pubblico ministero Eleonora Fini. Il sospetto è che l’uomo abbia avvicinato la ragazza nel locale e abbia versato nel suo bicchiere il Ghb, meglio conosciuto come droga dello stupro, sostanza incolore e inodore che in pochi minuti annebbia la mente della vittima e le impedisce di reagire a una eventuale violenza.

Dopo aver bevuto la ragazza ha raccontato alle forze dell’ordine di essersi seduta sul marciapiede. Raggiunta dallo sconosciuto, si sono diretti in un altro locale: “Mi ha chiesto di andare in un altro club poco più avanti rispetto all'Alibi. In quel momento, ero abbastanza lucida...sembrava essere un frequentatore abituale per come veniva trattato. Poi, mi sembra, ma non ne sono così certa, un paio di ragazze inglesi si sono avvicinate a me e mi hanno detto stai attenta, stai attenta. Non ho più altri ricordi di quella serata”. Quando si è risvegliata in una camera buia ha detto che era “terrorizzata, lui era nel letto con me. Ho detto voglio chiamare il taxi e andare via. Lui mi ha bloccato la chiamata, mi ha preso i vestiti e mi ha ributtato nel letto. L'ho supplicato e a quel punto ha ceduto. Ho richiamato e sono venuti a prendermi”. Una volta a casa ha dormito per quasi due giorni di seguito.

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