Cronaca locale

Rubava i denti d’oro ai defunti

Un dipendente dell’Ama, nel servizio cimiteriale, è accusato di aver rubato i denti ai defunti per poi rivenderli a un "compro oro" romano di Centocelle

Rubava i denti d’oro ai defunti

Un dipendente dell’Ama nel servizio cimiteriale è accusato di aver rubato i denti d’oro ai defunti nei cimiteri per poi rivenderli a un esercizio commerciale "compro oro". Alessandro Avati, 55 anni, rischia un processo in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio della Procura, con l’accusa di peculato.

Le persone imputate

Avati, difeso dall'avvocato Armando Macrillò, non è l’unico imputato; oltre a lui il pubblico ministero ha sollecitato il processo anche per altre 4 persone, tra cui Andrea Ciabattini, il titolare del compro oro situato nel quartiere Centocelle dove il 55enne avrebbe portato i denti dei morti per rivenderli; risulta poi imputato anche il gestore dell'esercizio commerciale, che avrebbe saputo della provenienza illegale delle protesi e che, grazie a due suoi conoscenti, avrebbe nascosto la merce illecita. Questi ultimi due sarebbero Erasmo Fava e Arianna Bucci. I tre sono tutti accusati di riciclaggio. Una quinta persona, un albanese di nome Dashuri Bici, è invece accusata di riciclaggio perché avrebbe installato una targa falsa su una vettura Bmw che era stata rubata in Svizzera.

Si rischia la prescrizione

I fatti risalgono al 2013 e il rischio è che a breve possano finire in prescrizione, che per Avati scatterebbe il 27 maggio del prossimo anno. Nel caso del dipendente dell’Ama, questi è sotto processo con altri colleghi per la truffa risalente al 2020, ai danni dei familiari dei defunti. In un caso il 55enne, con altri quattro colleghi, avrebbe richiesto una cinquantina di euro ai parenti di un defunto affermando che si trattava del costo dell'estumulazione del loro caro estinto. Peccato però che sia in realtà una truffa, visto che il servizio in questione è a carico di Ama, e che i familiari non lo devono sostenere. Avati è quindi accusato di truffa e vilipendio.

Era addetto all'estumulazione

Secondo la ricostruzione, da parte del pubblico ministero Gennaro Varone, dei fatti riguardanti la sottrazione delle protesi dentarie d’oro dei morti, fino al 2013 Ama aveva incaricato in diverse occasioni il suo dipendente di occuparsi dell'estumulazione delle salme. Questo voleva dire recuperare i resti dai loculi dei cimiteri romani dopo 30 anni dalla tumulazione. Durante l’operazione sembra che Avati si impossessasse dei denti d’oro che trovava tra i resti dei defunti. Dopo averli intascati si dirigeva al compro oro di Ciabattini, difeso dall'avvocato Claudio Turci, che lo riceveva e faceva entrare nel traffico anche Fava e Bucci, rispettivamente difesi dall'avvocato Marika Rossetti il primo, e dall'avvocato Luca Montanari la seconda. Ancora non è stato appurato se la cessione sia stata gratuita oppure dietro pagamento. E quindi non è dato sapere, almeno per il momento, quanto abbia incassato Avati.

Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?

Commenti