I conducenti dei bus romani hanno paura: in sole 48 ore sono stati bersaglio di tre sassaiole. Vittime di lanci di pietre che hanno mandato in frantumi i finestrini dei mezzi. E sono tanti coloro che starebbero adesso pensando di rifiutarsi di salire a bordo per compiere i loro giri per la Città Eterna.
Si teme l'ammutinamento dei conducenti
Preoccupata anche l’Atac, l'azienda pubblica concessionaria del trasporto pubblico del comune di Roma, che teme un ammutinamento. Come riporta Il Messaggero, il direttore generale dell'Atac, Franco Giampaoletti, ha portato il tema della sicurezza in Prefettura. Giampaoletti ha spiegato: “Lo facciamo da mesi ma finora l'unica cosa che abbiamo ottenuto, dal Comune, è una pattuglia dei vigili urbani che sosta davanti all'ingresso del deposito della Magliana”, risultata essere la rimessa maggiormente presa di mira dagli attacchi vandalici. Due notti fa è successo che la navetta del 128, che dalla Magliana Vecchia fa la spola con l'Ostiense, venisse mitragliata da una rapida successione di pietre. Stessa cosa era avvenuta lo scorso 17 agosto, quando furono due i bus della linea 981 bersagliati. Fortunatamente nessun ferito, anche perché non vi erano passeggeri a bordo dei veicoli. Solo tanta paura per i conducenti.
Tutti gli assalti sono avvenuti a poca distanza dal deposito. Neanche i vigili sono riusciti a migliorare la situazione infatti, come ha specificato il direttore generale dell’Atac,“stiamo parlando di agenti con compiti limitati, mansioni di polizia amministrativa. Serve un intervento di altro tipo, da parte delle forze dell'ordine”. Che scendano in campo i poliziotti, i carabinieri o addirittura l’esercito poco importa, l’importante è che si ponga rimedio a quanto sta avvenendo ormai da troppo tempo. “Noi segnaliamo i problemi, le soluzioni deve fornircele chi gestisce la pubblica sicurezza” ha tenuto a dire Giampaoletti che ha anche spiegato il timore dell’azienda per eventuali “ripercussioni sulle corse. Almeno in alcune fasce orarie, potremmo ritrovarci senza autisti disponibili a guidare”.
Forse i rom dietro i lanci di sassi
C’è comunque da dire che da parte dei conducenti non vi è ancora stata una comunicazione formale, anche se si capisce chiaramente che nei depositi circola la paura. “Non ci vogliono capacità divinatorie per intuire quello che sta avvenendo nei depositi. Poi certo, teoricamente, potremmo adottare provvedimenti disciplinari contro chi si rifiuta. Teoricamente. Perché quando una persona è spaventata, perché magari teme di sbandare sotto il lancio di pietre, non è facile” ha ammesso il dirigente.
Ancora non si sa con precisione chi ci sia dietro tali azioni. In una nota ufficiale sugli incidenti, la partecipata ha reso noto che “in tutti i casi il lancio è avvenuto mentre le vetture transitavano in via Candoni vicino al campo rom”. Quindi una certa idea di chi siano i colpevoli dei lanci di sassi ai danni dei bus della Capitale potrebbe esserci.
Magari mossi da una vendetta, anche perché, come ha rivelato sempre Giampaoletti: “Abbiamo da poco potenziato la sorveglianza e installato un nuovo sistema di antifurto perimetrale. Prima alcuni rom entravano e arraffavano come potevano, dai pezzi di ricambio ai metalli. Ora non più. La mia idea personale è che possa essere una vendetta. Ma ora lasciamo lavorare gli investigatori”.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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