Cronaca locale

Abodi: "Lo stadio di Roma si deve fare"

Il ministro dello Sport spinge per la realizzazione della struttura in vista anche degli Europei di calcio del 2032, per ospitare i quali concorrerà anche il nostro Paese

Il progetto del nuovo stadio della Roma
Il progetto del nuovo stadio della Roma

Realizzare lo stadio della Roma per dimostrare affidabilità e solidità organizzativa in modo da ricevere l'onere e l'onore di ospitare gli Europei di calcio del 2032: il ministro Abodi spera di poter disporre di un progetto affidabile in breve tempo.

"Lo stadio della Roma? Si deve fare, succederà", dichiara infatti il neo ministro dello Sport ai giornalisti presenti in Transatlantico alla Camera, poco dopo l'intervento di Giorgia Meloni, "perché sono convinto che gli Europei 2032 ce li assegneranno se dimostreremo affidabilità, se avremo un dossier valido e non un libro dei sogni". Non c'è tanto tempo a disposizione per farlo, ammette Andrea Abodi, è necessario accelerare il più possibile e soprattutto realizzare un piano affidabile. "Abbiamo pochi mesi per mettere in campo un progetto su cui misureranno la nostra affidabilità", conclude infatti il ministro.

L'obiettivo della Roma

Come spiegato dall'assessore all'urbanistica di Roma capitale durante un'intervista concessa a Fanpage, l'obiettivo della società giallorossa è quello di realizzare la struttura entro il 2027, anno di ricorrenza del centenario della fondazione. La strada, tuttavia, è lunga e complessa e non va sottovalutata la portata delle difficoltà che si incontreranno.

Il complesso iter

In primis va effettuata un'analisi dello studio di fattibilità tramite un'assemblea dei servizi preliminare. Roma Capitale convocherà tutti gli enti interessati dal progetto, affinché ciascuno di essi esprima un parere a riguardo. "Ci sono 15 giorni di tempo per chiedere integrazioni documentali - spiega l'assessore - e probabilmente ci sarà un incontro con l'As Roma per presentare il progetto e rispondere a eventuali chiarimenti da parte degli altri enti".

A seguire la conferenza preliminare, che avrà 90 giorni di tempo per esprimersi. In caso di esito positivo, la palla passerà nel campo della politica, "che dovrà decidere in Assemblea capitolina se se ci sia o meno un interesse pubblico rispetto a questa proposta". Se si dovesse superare anche questo scoglio partirà la seconda fase, vale a dire quella che prevede la consegna del progetto definitivo della As Roma: sarà quindi la conferenza dei servizi a decidere di approvarlo o meno.

"Trattandosi di aree pubbliche, il progetto dovrà essere sottoposto a una competizione aperta, nel senso che ci potrebbero essere soggetti diversi dal proponente che vogliono partecipare e vogliono quindi far loro quel progetto, oppure farne un altro migliorativo - precisa Abodi - e dopo questa fase si avrà, se tutto andrà bene, l'avvio della vera e propria esecuzione dell'opera".

Un piano, quindi, lungo e complesso: solo se non dovessero esserci intoppi nelle varie fasi amministrative pocanzi elencate, e il progetto della As Roma fosse valido, si potrebbe rimanere nei tempi auspicati dalla società giallorossa.

"È evidente che qualsiasi imprevisto dovrà essere gestito e quindi da questo punto di vista ho detto è inutile fare delle previsioni scientifiche, dato che abbiamo ancora tanti ostacoli da superare", dichiara infatti l'assessore.

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