Cronaca locale

La testimonianza: "Camilla e Gaia sbucate all'improvviso, impossibile evitarle"

Il giovane studente racconta la sua versione dei fatti: "Ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano"

La testimonianza: "Camilla e Gaia sbucate all'improvviso, impossibile evitarle"

"Quelle due ragazze sono sbucate all’improvviso, correvano mano nella mano. Mi creda, era impossibile evitarle". Questa la narrazione fornita da Davide Acampora, che si trovava seduto accanto a Pietro Genovese quando si è verificato quel maledetto impatto vicino a Ponte Milvio dopo il quale hanno perso la vita Camilla e Gaia. Il ragazzo dice di ricordare perfettamente quanto accaduto: "Ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano".

Racconta che quella sera stavano tornando da una cena a casa di amici al Fleming per festeggiare il ritorno di un amico dall'Erasmus. Sotto la lente di ingrandimento è finito il tasso alcolemico del figlio del regista Paolo, ma il testimone ha precisato: "Avevamo bevuto qualche bicchiere di vino, niente di più. Lui aveva bevuto un paio di bicchieri di vino, ma non era ubriaco o drogato: nessuno quella sera aveva fumato canne". Un fattore su cui bisognerà fare luce è la velocità a cui si stava viaggiando, ma il giovane non ha saputo quantificarla: "Non so, ma anche volendo non avremmo potuto correre. Su Corso Francia era appena scattato il semaforo verde e l’auto era ripartita da poco". Ma va comunque considerato che Pietro aveva ripreso la patente da poco ed era già stato segnalato due volte per possesso di stupefacenti: "È vero, ogni tanto andava veloce con la macchina, ma non era un pazzo alla guida. E quello che è successo non si poteva evitare".

"Siamo preoccupati per Pietro"

Nell'intervista rilasciata a Il Messaggero, Davide ha fatto luce anche per quel che riguarda la dinamica dell'incidente: "Sono sbucate due sagome. Correvano. Credo volessero scavalcare il guardrail per raggiungere l’altro lato della strada. Ricordo di aver sentito un botto tremendo. E di aver visto una di loro sopra il cofano dell’auto. É successo tutto in una frazione di secondo". Il tempo di accostare sulla destra e sono scesi per tentare di prestare soccorso: "Non potevamo inchiodare in mezzo alla strada. Dall’incidente al momento in cui ci siamo fermati saranno passati 5-10 secondi". Lui si è immediatamente assicurato delle condizioni di salute delle vittime, ma non c'è stato nulla da fare: "Ho visto il corpo di una delle due ragazze per terra, mi sono avvicinato per sentire il battito, non si muoveva. Poco più avanti mi sono accorto che c’era anche l’altra ragazza sull’asfalto". Nel frattempo le macchine continuavano a passare sulla strada, ed ecco la testimonianza choc: "Ricordo di aver visto una, forse due macchine investirle di nuovo".

Davide ha rivelato che da quella sera è uscito di casa solamente per andare a trovare Pietro, che ora "sta malissimo, piange tutto il giorno, siamo molto preoccupati per lui". Il figlio di Paolo ha fatto sapere all'amico tramite un messaggio di essere stato arrestato: "Mi ha scritto: 'Sto andando in Questura, mi stanno arrestando'. Poi più nulla, sono in contatto con la famiglia". E si dice distrutto se pensa alle famiglie di Camilla e Gaia: "Ci penso tutti i giorni, ma cosa potrei dirgli? Mi dispiace per quello che è successo? Sono distrutto? Da quella sera, io, Pietro ed Edoardo non dormiamo più, non mangiamo più. Ma siamo vivi".

Infine ha fatto sapere che la prima cosa che farà quando se la sentirà sarà quella di "portare una corona di fiori a Corso Francia".

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