Le vittime ideali sono donne, fidanzate o con un rapporto appena finito e abitano nel X municipio. Ma non sono le uniche ad essere a rischio. Lo stalking a Roma sta diventando un fenomeno di massa. Il 15% dei romani è stato vittima o ha messo in atto inseguimenti, molestie, vere e proprie persecuzioni. Il dato preoccupante emerge da una ricerca dellOsservatorio nazionale sullo stalking, svolta in dieci municipi della capitale. Ed è un fenomeno che tocca persone di ogni età, dagli adolescenti ai novantenni, donne ma anche uomini di qualsiasi ceto sociale e che vede in aumento lo stalking condominiale: quello operato dai vicini di casa.
La ricerca è stata effettuata con 500 interviste su un campione di circa 50 donne e 50 uomini, tra i 17 e i 70 anni, per ogni municipio. La triste classifica dei municipi più colpiti vede in testa il X: il 28% degli intervistati ha ammesso di essere perseguitato o di essere stato vittima di stalking. A seguire il IX municipio con il 24%, il VI con il 17%, il V e il XVII con il 14% mentre è il XII a riportare la percentuale più bassa di casi con il 4%. Il 65% delle vittime è donna, il 35% uomini. Un terzo è in possesso di laurea e quasi la metà è single. Un caso su tre dura meno di un anno mentre la media in genere è di circa due anni e mezzo. Lo stalker mette in atto telefonate, pedinamenti, regali inopportuni, lettere ma anche appostamenti prolungati nel tempo e danneggiamenti a oggetti.
A rischiare di più chi è fidanzato o si è lasciato da poco: il 43% dei casi avviene in dinamiche di coppia o in rapporti con gli ex. Spesso ci sono di mezzo i vicini di casa: il 27% è legato al contesto condominiale. Il 19% è legato al posto di lavoro o dell'università mentre l11% al contesto familiare. «Un fenomeno in crescita è quello dello stalking condominiale. Si parla di dispetti di ogni tipo reiterati nel tempo - ha detto il direttore dell'Osservatorio nazionale Stalking Massimo Lattanzi - si va dai rumori notturni allo stendere i panni per dare fastidio ai vicini, dal mettere lo scotch al citofono a graffiare le auto fino a uccidere animali domestici. Da non dimenticare - mette in guardia Lattanzi - le nuove tecnologie come ad esempio i social network». Altro dato emerso è che solo una vittima su tre ha presentato denuncia e questo perché il 33% pensa di non essere creduta, una su quattro teme di non essere tutelata mentre un caso su cinque vorrebbe aiutare lo stalker a guarire. «Molto spesso - ha spiegato Lattanzi - la denuncia non viene fatta perchè lo stalker è un familiare e per questo non la si vuole mandare in galera».
Proprio ieri è stato arrestato un 45enne che non si era rassegnato alla fine del rapporto con la compagna.
Un romano su sei coinvolto in episodi di stalking
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