Il romanzo da rosa a «new-pink» È sempre glamour ma con ironia

Fino a domani incontri su libri, moda, cinema in varie ville dell’hinterland

Il romanzo rosa non è affatto morto. Si è solo trasformato e, adattandosi ai nostri tempi, racconta di amori (e lavori) incerti, famiglie che si sgretolano e cellulari che sostituiscono le conversazioni di persona. Così, mentre una come Sveva Casati Modignani continua a pubblicare con successo (la sua ultima fatica «Singolare femminile», edita da Sperling & Kupfer, è in libreria), si affacciano sulla scena letteraria nuove firme. Il fenomeno arriva, come sempre, dal mondo anglosassone, ma da qualche anno la cosiddetta chick-lit (letteralmente, letteratura per pollastrelle) ha conquistato le lettrici italiane. Se ne sono accorte Simona Villa, Manola Dettori e Maximiliano Polvizzi che hanno organizzato «Glamourosa», festival di letteratura, moda, cinema e società dedicato a questo nuovo genere letterario che preferiscono chiamare «rosa-new pink». Ospitato in diverse ville dell’hinterland, tra cui Villa Litta a Lainate e Villa Visconti d’Aragona a Sesto San Giovanni, il festival prende le mosse da un sondaggio svolto dal Consorzio bibliotecario del Nord Ovest di Milano (che raduna 37 biblioteche e un’utenza di circa 90mila persone): «Ci siamo accorte che le 30-45enni di oggi, che sono le cosiddette lettrici forti, amano la nuova letteratura rosa perché è un genere contemporaneo, in cui ritrovano qualcosa delle loro esistenze e soprattutto quella necessaria ironia che serve per evadere dal quotidiano», ci spiega Manola Dettori. Ma queste lettrici non frequentano le biblioteche: sono pochi i titoli di loro gradimento presenti tra gli scaffali: «Abbiamo voluto combattere un certo snobismo culturale verso questa forma letteraria e ideare un festival che interessasse davvero alle donne di oggi, prese a conciliare famiglia, carriera, hobby e magari qualche momento di relax con un libro in mano». Ne è uscita una kermesse (fino a domani, programma completo su www.

glamourosa,it) che propone dibattiti sui libri, sulla moda e sul cinema, senza trascurare le quote rosa in politica. «È un’occasione per riflettere, speriamo in modo allegro, sulla condizione femminile nel suo insieme», concludono gli organizzatori.

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