Romiti pensa all’uscita ma dà battaglia

da Milano

Nessuna cacciata della sua famiglia da Gemina: «Ma no, c’è qualcuno che gioca sporco», dice Cesare Romiti. E spiega: «Il consiglio aveva dato incarico a Mediobanca e Capitalia di proporre l’acquisto del 44% degli Aeroporti di Roma in mano agli australiani di Macquarie. Ho visto sconcerto, perché si tratta di una cifra elevata.

E Gemina dovrebbe pagare una barca di soldi per mantenere la maggioranza». Certo, afferma in un’intervista a Panorama in edicola oggi, «sarebbe stato meglio se avessero pensato di andarci d'accordo. Quando c’è un socio al 44% non hai alternative. Invece è stato fatto di tutto per irritarlo. Compreso un piano fantomatico, intoccabile, che ha fatto imbufalire gli australiani perchè dice delle totali schiocchezze». Romiti, comunque, sembra non essere toccato dal fatto di avere contro da Mediobanca a Generali, ai Ligresti, ai Benetton: «Ci sono tutti quanti, ma non me ne importa nulla.



C’è un modo, uno stile nel fare le cose», dichiara nell’intervista, rilevando che «non è detto» che il figlio Piergiorgio si dimetterà dalla carica di ad di Gemina. «Siamo tecnicamente in quello che si chiama stallo. Ci sono varie questioni legali impiantate, e mio figlio martedì 27 ha presentato al cda una bellissima lettera dove dice come stanno le cose».

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