Romney torna in vantaggio Per quanto tempo durerà?

Con il 46,4% l'ex governatore del Massachusetts conquista le primarie in Florida. Da oggi si guarda già avanti. VAI ALLA SEZIONE SULLE PRIMARIE USA 2012

Romney torna in vantaggio  Per quanto tempo durerà?

La Florida è andata. Vince Romney, Gingrigh sa di aver perso già dalla fine dell’ultimo dibattito tv. Da oggi si guarda già avanti. Nell’altalena di queste settimane, l’ex governatore del Massachusetts è di nuovo davanti. Il voto in Florida ha un peso politicamente rilevante fine: non solo perché vale 50 delegati, ma perché qui al voto va un numero di persone decisamente maggiore rispetto a quello degli Stati nei quali si è votato finora. Si parla di 1,5 milioni di elettori repubblicani. Circa 623mila di loro avevano già votato per posta o nei cosiddetti early voting sites, i luoghi dove da settimane si poteva consegnare la propria scheda. Si tratta di una massa di votanti superiore alla somma degli elettori di Iowa, New Hampshire e South Carolina, messi assieme. Basta?

Ovviamente no. È un indicatore. Perché la Florida è sempre strategica nelle primarie e nelle presidenziali e perché stavolta per il campo conservatore è uno stato che ha un valore simbolico maggiore. Quest’anno si terrà proprio in Florida, al Convention Center di Tampa, tra il 27 e il 30 agosto, nello stesso luogo dove Mitt Romney ha dato appuntamento nella serata di ieri ai suoi fan e ai media di tutto il mondo per l’ennesima festa elettorale.
Nonostante la sconfitta, Gingrich continua comunque continua a sperare: ad aiutarlo sono le nuove regole che prevedono spesso una redistribuzione proporzionale dei delegati e sono pochi gli Stati in cui, come in Florida, chi vince si prende tutto.

In più, lo staff dell’ex Speaker punta a rifarsi già il mese prossimo negli Stati del West: il 4 febbraio si voterà in Nevada, il 7 in Colorado e in Minnesota e il 28 in Arizona. Ma sempre il 28 anche in Michigan. Poi si passerà al Super Tuesday il 6 marzo, il super martedì con 12 primarie. Quelle in Ohio, Massachusetts e Virginia, tre Stati popolosi e fondamentali, non dovrebbero sfuggire a Romney, anche perché Gingrich non è riuscito a far inserire il suo nome sulla scheda elettorale in Virginia ed occorre scriverlo a mano per scegliere l’ex Speaker.

«Malgrado il messaggio che lo staff di Romney vuole lanciare al Paese e ai media, siamo appena all’inizio della partita».

Quanto sarà lunga non lo sa neanche lui. Ciò che sa, però, è che non conviene a nessuno trascinarsi troppo con le primarie. Il perché è semplice: il fuoco amico tra repubblicani avvantaggia soltanto Obama.
twitter: @giudebellis

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