Ronaldo, Sanchez, Aguero: è mercato da sceicchi

Ci vuole uno sceicco. Volete il calcio delle stelle? Procuratevene uno. Il Manchester City fa scuola. Zamparini, che ha capito tutto, sta provvedendo per il futuro. il miliardario americano non tira più. Anche se quelli del Liverpool stanno recuperando posizioni. Devono aver immaginato di essere finiti sul Titanic, ma la campagna acquisti di gennaio e quella estiva (Henderson per 25 milioni di euro, caccia a Jones per 22 milioni) incoraggiano al bello. Qui, ormai, si parla di cifre che oscillano tra i 30 (Rossi e Sneijder) e i 45-50 milioni di euro (Tevez, Neymar, Aguero). Poi ci sono i super, come Messi o Cristiano Ronaldo, che fanno ammonticchiare dai 170 ai 200 milioni e oltre. Un’esagerazione, d’accordo. Nemmeno nel Monopoli, ma qui c’è qualcuno che ogni tanto prova a contare e a dire sì.
Moratti avrebbe fatto una pazzia per Messi, due anni fa aveva cominciato a ragionare sulla montagna di euro. Poi il petrodollaro lo ha costretto ad altre vie. Petrodollaro o no, è vero che il calcio italiano deve far conti con tassazione strangolante, stipendi pesanti e crisi economica del pallone che altrove è stata superata. Gli stipendi nostri rischiano di far sorridere chi arriva da Inghilterra e Spagna. Prendete Tevez: guadagna 6,5 milioni netti (13 lordi) all’anno. Quando mai la Juve, che vorrebbe provarci, potrà pareggiare un simile montepremi?
Invece lo sceicco ti infila direttamente sul tappeto volante. E vai. Così Roberto Mancini, che guida il Manchester City, ogni volta si stropiccia gli occhi. Conquistato il posto in Champions e la coppa d’Inghilterra, lo sceicco Mansour è passato al contrattacco. C’era da aspettarselo, il tipo è serio, non molla facilmente. Ieri i giornali inglesi si sono divertiti a cantare l’ultima. Vera o non vera, comunque storia intrigante. Già da tempo City e Cristiano Ronaldo vengono abbinati, colpo ideale per elevare la credibilità del club. Mancini ci ha scherzato sopra, ma il Sunday Mirror ha spiattellato le cifre di un ipotetico ingaggio di Cristiano Ronaldo, il giocatore che Moratti si rifiutò di acquistare quando era ancora in Portogallo, dicendo: «Di Ronaldo ne esiste uno solo». Non aveva capito che ce ne poteva essere anche un altro.
Bene, il tabloid sostiene che lo sceicco Mansour sarebbe disposto a sborsare 170 milioni al Real Madrid e non farebbe piega davanti alla pretese di Cristiano: 23,5 milioni di euro all’anno, maglia numero 7, fascia di capitano e garanzia di essere sempre il giocatore a più alto ingaggio nel club. Una meraviglia! Per Ronaldo ovviamente. Quindi capirete perchè il City si stia guardando intorno e, in questa settimana, sia pronto a concludere con l’Udinese per avere Sanchez, sborsando 35-38 milioni di euro cash.
Queste cifre dimostrano che il nostro calcio è ormai fuori gioco, che l’americano di Roma è degno di noi e che il pallone degli sceicchi (in Europa) rischia di farci morire d’invidia. Senza sceicchi, ma con un buona forza economica anche Barcellona e Real si muovono con disinvoltura. Il Real ha già speso 30 milioni per il portoghese Coentrao (25 milioni al Benfica), il turco Sahin (10 milioni al Borussia Dortmund) ed ha nella manica l’accordo con Aguero (45 milioni). Il Barcellona ripiegherà su Pepito Rossi (30 milioni) ma fa corte serrata, e con probabile successo, a Fabregas (40 milioni). Alla fine del mercato entrambe si ritroveranno a spendere 80-90 milioni.
Gli inglesi, dal Liverpool al Manchester United, giocano su tavoli da 40-50 milioni senza batter ciglio. Il Chelsea di Abramovich, dopo un paio di anni risparmiosi, è tornato a spendere.

Ed ora il primo colpo potrebbe valere i 30 milioni per Sneijder, olandese come Hiddink: gente che conosce la via del soldo. Strano ma vero, il magnate russo potrebbe essere il primo finanziatore di Moratti per la campagna acquisti. Il mondo non si è capovolto, quello del pallone sì.

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