«La Rosa nel pugno ci dà solo cazzotti»

Il dirigente Dl Fioroni: «Pacs, Concordato e 8 per mille non sono nel nostro programma. E per il Quirinale non faremo le primarie»

Laura Cesaretti

da Roma

Ulivo catto-comunista? Così Emma Bonino, dal congresso socialista, ha bollato l’alleanza tra Ds e Margherita, e la definizione fa arrabbiare assai Beppe Fioroni, che del partito di Rutelli è responsabile Enti locali: «Ma per carità! Già ce n’è uno in Italia che è ossessionato da comunisti e catto-comunisti, mi auguro che la Bonino non condivida le ossessioni di Berlusconi...».
Però, onorevole Fioroni, pare proprio che la leader radicale abbia ragione quando dice che la Rosa nel pugno è vissuta come una spina nel fianco dall’Unione. Socialisti e radicali saranno un alleato scomodo?
«Io ho visto con favore dal primo momento la nascita di questo soggetto, convinto che dalla ricomposizione di due grandi filoni culturali, quello delle grandi battaglie radicali sui diritti civili e umani e quello della tradizione socialista e laica venisse una spinta positiva per il centrosinistra. Soprattutto speravo che dal connubio sarebbe venuto fuori più socialismo che radicalismo. E invece...».
Invece che?
«Invece mi sono ritrovato con un Boselli geneticamente modificato e sempre più radicalizzato. Spero proprio che non mi facciano pentire di averli sostenuti, facendoci espiare la loro presenza nella coalizione. Per quanto cattolico non ho la vocazione a portare il cilicio».
Addirittura cilicio, onorevole Fioroni, non sta per caso esagerando?
«Diciamo che speravo, visto che hanno scelto quel bel simbolo della Rosa, che avrebbero profumato l’Unione. Purtroppo però c’è anche il pugno, e per ora usano solo quello, dandoci un cazzotto al giorno. Rivolgo un appello a Boselli e Bonino: più profumo di rosa e meno cazzotti allo stomaco!».
Quali sarebbero questi cazzotti al cagionevole stomaco dell’Unione?
«Questa coalizione ha un programma finalmente, e ci si è lavorato per mesi. Per anni addirittura. In campagna elettorale dovremmo spiegarlo ai cittadini, far capire come pensiamo di risolvere i loro problemi. Non capisco perché, invece, la Rosa nel pugno parli solo di cose che in quel programma non ci sono e non ci saranno mai: divorzio breve, contestazione del Concordato e dell’8 per mille alla chiesa, laicismo, Pacs...».
Sta dicendo che i Pacs non li farete mai, onorevole Fioroni? Ma se Prodi in prima persona li aveva promessi!
«Non si è mai parlato di Pacs e mai se ne parlerà. E non va bene che la Rosa radical-socialista nasca caratterizzandosi su cose che rischiano di spaccare la coalizione».
Boselli dice che un «partito democratico» che nasca dall’asse tra una Margherita clericale e una Quercia giustizialista è una riedizione bonsai del compromesso storico...
«Capisco che per loro la Margherita sia una spina. Ci hanno chiamato anche il partito di Ruini... Ma se sarà un flop lo decideranno gli elettori: l’11 aprile capiremo se approvano, inutile abbaiare alla luna prima».
Marco Pannella ha proposto primarie per scegliere il candidato al Quirinale, e ha lanciato la Bonino.
«La Bonino ha fatto cose straordinarie nel mondo. Ma l’elezione del presidente della Repubblica è governata da precisi meccanismi costituzionali, e non può essere una scelta di parte.

E poi sarebbe surreale che dopo esserci opposti all’elezione diretta del presidente facessimo le primarie».
Ma come sceglierete il vostro candidato alla successione di Ciampi?
«Con i meccanismi della politica».
Meglio D’Alema della Bonino?
«Ho già detto abbastanza, arrivederci». Clic.

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