Rose rosse imbattibili ma è l’epoca del girasole

Il fiore giallo è il nuovo simbolo dell’amicizia, la calla è l’ideale per un omaggio in famiglia. E per le colleghe la preferita è l’orchidea

Eleonora Barbieri

da Milano

È il fiore più selvatico, quello che sembra appena colto in un campo e portato in città per regalare un po’ del suo colore, un po’ di quell’istinto che gli è valso un nome unico. Il girasole, con il suo gambo tozzo e frastagliato, invade non soltanto i campi della Toscana, dell’Umbria e delle Marche ma, anche, i giardini di rose e prova a insidiare un dominio fino a pochi anni fa incontrastato.
Il fiore ribelle contro il più perfettino, l’irriverenza di chi osa alzare la testa e inseguire il proprio sole contro il romanticismo del bouquet, della cena a lume di candela.
La rosa rimane il simbolo dell’amore, eletta dal 56% degli italiani amanti dei fiori che hanno visitato l’ultima edizione di Euroflora e che hanno partecipato, in quindicimila, a un sondaggio commissionato da Consorzio FloraSì e realizzato da PadovaFiere in occasione del Flomart, il Salone internazionale del florovivaismo che comincia a Padova il 14 settembre. La rosa è ancora il fiore preferito, votato dal 16% degli appassionati, e seguito dall’altrettanto classica orchidea che, sempre più spesso, viene regalata come pianta. Dietro, però, al terzo posto, compare il girasole.
La sua aria semplice lo rende il sovrano assoluto (con il 18% dei voti) quando si tratta di scegliere il fiore per una cena informale, una festa o un regalo a un’amica e, per il 57%, è l’icona floreale dell’amicizia e della vitalità. Merito del colore, il giallo che, come i limoni di Montale, spunta inaspettato fra le pareti di casa, per le strade della città, sull’autobus affollato e, grazie all’altezza, anche fra i «colleghi» in bella mostra nei vasi del fiorista.
Piace all’Unione Europea, che dà una mano ai coltivatori, e ai turisti, che ammirano i campi del centro Italia e pensano più a Neruda che ai carburanti bio, e piace a uomini e donne, indistintamente: i primi lo regalerebbero alla vicina di casa, le seconde se lo aspettano in dono da un amico, magari per una cena.
La rosa non deve sentirsi troppo bistrattata: «Ci ha stupito che sia così amata anche dai giovani - spiega Denise Muraro, che ha condotto l’indagine -. Anche fra i ventenni e i trentenni è comunque la preferita, quando si tratta del primo appuntamento». Il 37% delle donne non ha dubbi: dal fidanzato si aspetta una rosa rossa. E anche il 28% degli uomini pensa che sia la soluzione migliore per non sbagliare con l’innamorata.
L’unica alternativa, per un’occasione galante, è l’orchidea, classica al punto giusto, tanto da raccogliere la maggioranza dei consensi anche in ambito di lavoro. Per il 13%, infatti, è l’omaggio ideale per una collega, simbolo di impegno e di ordine che, con la sua forma raffinata e seria, figura bene sul davanzale dell’ufficio o sulla scrivania.
La famiglia, invece, sceglie la calla, il fiore protagonista di matrimoni e battesimi. Quando si tratta di mamme e nonne, il 19% va sul sicuro e punta sul suo bianco candido e l’immagine di purezza che la contraddistingue. Poi ci sono il ranuncolo, da portare alla signora che ti invita a cena, l’Anthurium e la gerbera per l’ufficio.

La camelia rossa, oltre che per le amiche, è una delle più amate, tanto da essersi guadagnata il terzo posto assoluto, accanto alla calla e al girasole. È quest’ultimo, però, che scala la classifica. La passione per l’outsider del mondo floreale cresce, anno dopo anno. Lui non appare affatto intimorito. Ha il coraggio di inseguire il sole, figuriamoci una rosa.

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