Una «rossa» alla Triennale, progetti per il museo Ferrari

Una «rossa» alla Triennale,  progetti per il museo Ferrari

Luciana Baldrighi

Nell’ambito della «Festa per l’Architettura», arrivata alla seconda edizione e destinata a durare tutta l’estate, la Triennale presenta la «Nuova sede del Museo Casa Ferrari a Modena. Luca Molinari incontra Jan Kaplicky (Future Systems)», in collaborazione con il British Council di Roma.
L’incontro fa parte del ciclo «Italy Builds. L’Italia che costruisce». E’ esplicativo il titolo del progetto («Open Hand») che Future System, vincitore del recente concorso per la Casa natale Enzo Ferrari e il Nuovo Museo Maserati di Modena, presenta alla Triennale di Milano.
Sono un totale di otto gli studi d’architettura invitati alla competizione, che si è conclusa nel febbraio scorso. L’incarico è stato assegnato al team anglosassone, che si è imposto proponendo una doppia, entusiasmante sfida: da un lato guardare a un restauro conservativo, e dall’altro pensare a una riconversione della Casa natale dello storico fondatore del «cavallino rampante».
Quindi, verrà mantenuto l’involucro originario, mentre sarà trasformato l’interno del Museo dedicato a Enzo Ferrari e alla sua storia, scegliendo di realizzare a poca distanza dalla dimora storica un nuovo edificio destinato a diventare anch’esso un museo, dedicato questa volta alle vetture, ai motori e ai telai Maserati nonché alla Fondazione, ai nuovi uffici e al bookshop.
Infine, per proseguire nella storia dell’automobilismo, verrà creato uno spazio espositivo che ha la forma di una manta che si sviluppa su un piano unico, continuo e inclinato.
Jan Kaplicky, fondatore e mente teorica di Future System - di cui è socia anche Amanda Levete, che vanta più di cento collaboratori nel suo studio di Londra -, e Mauro Tedeschini, presidente della Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari e committente del museo, invitano tutti gli studenti e gli appassionati dell’auto a visitare l’esposizione, o altrimenti a consultare il sito. Per avere informazioni, infatti, è sufficiente digitare su www.triennale.it. Oppure chiamare il numero telefonico 02/72434240.
È possibile consultare e vedere il lavoro di Kaplicky e soci alla Biblioteca del Progetto che si trova all’interno del Palazzo dell’Arte, recentemente aperta e ricca di un archivio relativo al design, all’architettura e alla grafica.
Sempre alla Triennale, ma dall’1 al 24 luglio, verrà presentata anche la mostra «Snake Space Nio architecten» a cura di Marco Brizzi, che tratterà la ricerca del gruppo dell’architetto olandese Moris Nio e Joan Almekinders.
Dedicata al tema degli spazi tecnici, la rassegna durerà fino al 18 dicembre. In esposizione ci saranno fotografie, libri, video, immagini che illustrano i progetti di Nio. Un lungo tavolo coperto dalla stampa di un paesaggio immaginario, dalla quale emergono dieci punti caldi che individuano zone di interstizio, si presenta come una vera e propria installazione. Ma l’artista va oltre, con gli oggetti robotici che si muovono sul tavolo costantemente, ridirezionati e sempre alla ricerca di nuove mete.


«Come l’architetura di Nio, tali oggetti si insinuano in anfratti di territorio mortificati dalle esigenze e dalla priorità della vita metropolitana» ha spiegato il presidente della Triennale Davide Rampello.
Si parla di luoghi come discariche, parcheggi, aree industriali,autostrade, tunnel e viadotti, considerati da Nio la materia principale sulla quale operare.

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