ROSSELLA FALK Maria Callas rivive sulla scena

Monologo sulla vita della «Divina» da stasera al Carcano, scritto da una star che la conosceva bene

Sergio Rame

Il tempo non può sconfiggere il genio artistico e la bellezza di Maria Callas. «Questa donna fragile, semplice e dura solo in apparenza ha cercato, per tutta la sua vita, la perfezione». Dopo aver interpretato nel 1997 per Terence McNally Master Class, Rossella Falk porta in scena un monologo sulla vita della «Divina». Dal rapporto travagliato con la madre all'inaugurazione della stagione lirica alla Scala nel dicembre del 1951, dal matrimonio con Giovanni Battista Meneghini alla relazione con Aristotele Onassis.
Venuta dal niente, dal disamore della madre, brutta e sgraziata, ma con un irriducibile entusiasmo per la musica, finalmente un giorno Maria Cecilia Sofia Anna Karageopulou riuscì a realizzare il sogno di sempre. Diventò bella, diventò Maria Callas. Aveva appena cinquantatré anni quando morì nel suo appartamento di avenue Mandel a Parigi. Solo qualche giorno prima, Rossella Falk l'aveva vista - per l'ultima volta - a cena al ristorante parigino Chez Maxim's.
Questa sera debutta Vissi d'arte, vissi d'amore - Una sera con Maria Callas, uno spettacolo che lei stessa ha scritto. C'è un qualcosa di autobiografico?
«Ci sono molti punti in comune. Prima di tutto, la passione e la dedizione per un mestiere. E Maria ha sempre vissuto per questo, ha speso un'intera vita alla ricerca della perfezione. Quando l'ho incontrata per la prima volta sul finire degli anni Cinquanta, anche grazie a Luchino Visconti, mi sono accorta sin da subito che Maria era una donna fragile e semplice, in lei non c'era nulla di artefatto. Mi sono accorta di quanto fosse timida e dura soltanto in apparenza».
In quale occasione vi siete conosciute meglio?
«È accaduto quasi per caso. Forse il destino... In maniera del tutto banale, ci ha fatto conoscere il nostro sarto, Alain Reynaud: eravamo entrambe nell'atelier di Elvira Leonardi Bouyeure, celebre sarta milanese nota come Biki. Mi ricordo che eravamo entrambe nei camerini e, una volta uscite, Alain ci ha presentate. Abbiamo imparato a conoscerci stringendo così un legame che, anno dopo anno, si è fatto più forte. Quello che inizialmente era stato un evento casuale è diventato, in un secondo momento, una vera ricerca».
Cosa porta di tutto questo sul palcoscenico?
«Innanzi tutto, porto il suo messaggio di donna. È come se raccontassi la vita di Maria... in compagnia di Maria. E lo faccio anche attraverso pezzi famosi messi in punti adatti del monologo in modo da spezzare la continuità del racconto. Ho lavorato molto per scrivere il copione scavando nei miei ricordi. Tuttavia, l'aspetto più difficile nella stesura del copione è stato proprio raccontare di una persona che hai conosciuto. Perché questo ti fa sempre sentire più o meno in difetto».
Come nasce questo progetto?
«Dopo un'estate passata in campagna. Ero a Zagarolo, un posto bellissimo - ora famoso per certi fatti di cronaca -.

Più volte il sindaco mi aveva chiesto di portare uno spettacolo a Palazzo Rospigliosi, così decisi di preparare Una serata con Maria Callas. Ho lasciato correre la memoria e tutto il resto è venuto da sé».
Vissi d’arte, vissi d’amore, con Rossella Falk, Teatro Carcano, ore 20.30, info 02-5518377, ingresso da 23 a 32 euro.

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