«Bye bye baby» ieri e «bonjour mon amour» domani. Stesso posto, stessa pista, massì, anche stesso mare, Valencia che fa molto Spagna e Coppa America, vela e belle donne. Valentino saluta così la bella donna degli ultimi anni e si presenta alla bella donna che lo accompagnerà da qui a chissà quando.
Ieri il mondiale ha chiuso i battenti con Lorenzo meritatamente vincitore davanti a Stoner e Rossi. Gara bella, gara vera, gara spigolosa almeno a giudicare dal tête-à-tête in curva fra Lorenzo che rimontava e Simoncelli che conteneva. Per il resto, un 2011 incredibile per la gente di Spagna con tre campioni del mondo iberici, l’ultimo a festeggiare è Marquez, classe 125, iridato con la Derbi del Gruppo Piaggio.
Ma testa e pensieri sono ormai a domani, giorno di test, con Valentino che finalmente assaggerà la Ducati in versione nera, senza sponsor, colori, senza quel rosso che l’accompagna da sempre. La belva di Borgo Panigale dovrà accontentarsi - si fa per dire - del Rossi in sella. Lo prevede l’accordo con Yamaha, visto che a tutti gli effetti Vale resta pilota giapponese fino al 31 dicembre. Ecco quanto impone il galateo contrattuale: dichiarazioni con il contagocce, nessun riferimento o paragone fra le due moto, nessuna frase che possa spingere chi ascolta a fare raffronti.
Nell’attesa, resta impresso il tenero bye bye di Vale alla sua M1 con t-shirt indossata dopo il traguardo valenciano. Sulla maglia, la foto della prima vittoria assieme, Welkom, Sudafrica, anno 2004, dopo immenso duello con Biaggi. Seguiranno lunga chiacchierata inginocchiato davanti a lei, quindi le ultime dichiarazioni da pilota Yamaha: «Sono molto contento, è stata una bella gara, in prova non avevo mai fatto questi giri e con questo ritmo. Peccato per la partenza... Poi è arrivato Lorenzo che ha guidato meglio di tutti. Ma alla fine non avevo più forza, soprattutto alle braccia e alle gambe e sono anche andato lungo. Gli anni in Yamaha? Una bella esperienza, ci siamo tutti divertiti tanto e... abbiamo vinto tanto. Non dimenticherò mai tutti quei momenti».
Grandi ricordi anche per lui, ma soprattutto un grande rammarico conserverà invece Casey Stoner che alla
vigilia dell’ultima gara ha onestamente ammesso: «Mi dispiace, quest’anno la Ducati era una moto in grado di lottare per la conquista del titolo... sono stato io a non esserlo».Parole d’oro per Rossi. A cominciare da domani.
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