Marcello Zacché
da Milano
Per Marco Tronchetti Provera si apre una settimana epocale. Tra oggi e domani si riuniscono i cda di Telecom e Pirelli. E nel pomeriggio di oggi anche quello di Olimpia (la cassaforte controllata da Pirelli che detiene il 18% di Telecom). Tutti sono alle prese con le trimestrali, ma sul piatto la questione è unaltra: il primo giro del riassetto della catena Pirelli-Olimpia-Telecom. Un riassetto che per il gruppo di tlc è industriale e di governance, mentre per le società che la controllano è finanziario. Tronchetti è comunque il dominus: presidente di Pirelli e Olimpia, azionista di Telecom. Anche se in questultima il timone è ormai da più di un mese e mezzo nelle mani del neo presidente Guido Rossi.
Le danze le aprirà proprio lui nel cda di Telecom, dove porterà i conti trimestrali: un test importante per «fotografare» le capacità e le criticità reddituali e di business in vista del possibile scorporo della rete fissa. Gli analisti si aspettano ricavi trimestrali di 7,7 miliardi, contro i 7,4 del terzo trimestre 2005, con una crescita del 4%, mentre nei nove mesi i ricavi raggiungerebbero i 23 miliardi (contro 21,9). Lutile è atteso in calo: 720 milioni contro 877 nel trimestre, 2,25 miliardi contro 2,63 nei nove mesi. I debiti dovrebbero oscillare intorno ai 40 miliardi, dai 41,3 di fine giugno. Ma il cda dovrebbe affrontare anche altre questioni, come quella del dividendo e quella del ruolo futuro del vicepresidente operativo Carlo Buora. Rossi vorrebbe rendere più netto possibile il confine con il socio Pirelli. E lo potrebbe fare sia diminuendo il flusso del dividendo (il payout è del 90% contro un livello del settore del 50-60%), sia chiedendo a Buora di occuparsi solo di Telecom, lasciando la carica di ad della Pirelli.
Il cda Pirelli di domani chiuderà il cerchio, svalutando, dopo 5 anni, i titoli Telecom detenuti «in trasparenza» da Olimpia: sono in carico a 4,1 euro, ma in Borsa valgono 2,3 euro. Secondo i principi contabili Ias la partecipazione va iscritta in bilancio al «fair value», un valore equo, che non è detto sia quello di mercato. Ma almeno deve rispecchiare uno schema, che potrebbe essere quello di applicare un premio di maggioranza (25%-30%). Pirelli avrebbe individuato nella quota prudenziale dei 3 euro il prezzo a cui svalutare. Il che corrisponde a un impatto patrimoniale di 1,9 miliardi per la Bicocca, assorbibile dalla riserve.
Nessuna intenzione, invece, di consolidare Olimpia, controllata all80%, ma governata di concerto con i Benetton. Il tema, almeno a sentire casa-Pirelli, per ora non si pone.
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