Rossi: «Il riassetto riparte dal dialogo con l’Authority»

Guido Rossi pone i paletti per il riassetto Telecom che il gruppo studierà «bene con l’Autorità, prima di procedere alla nomina degli advisor». Il neo presidente della Telecom detta il nuovo modus operandi al termine di una giornata che ha visto un incontro tra Marco Tronchetti Provera, il banchiere d’affari Gerardo Braggiotti, il presidente di Rcs Piergaetano Marchetti e il responsabile dell’ufficio legale di Pirelli-Telecom, Francesco Chiappetta. Nel frattempo è proseguita l’altalena in Borsa dove Telecom è salita dell’1,6%. Alcuni investitori stranieri sarebbero infatti interessati a entrare nell’azionariato del gruppo. Tra questi il finanziere francese Vincent Bolloré che, secondo il quotidiano Les Echos, sarebbe pronto a investire fino a un miliardo nelle Tlc e potrebbe essere interessato anche ad Alice di Telecom Italia o al Club Internet di Deutsche Telekom. Tra i pretendenti c’è Mario Resca, presidente di Mc Donald’s Italia, che sta studiando il dossier Telecom per conto di alcuni investitori esteri. Se nel caso di Alice si tratterebbe di un ulteriore divisione delle attività dell’ex-monopolista, ossia quella che riguarda gli utenti a banda larga, sull’altro fronte ci sarebbe un ingresso diretto nel capitale di Telecom, o di Tim. La manovra premierebbe dunque tutti gli azionisti, non solo quelli di Olimpia la cui partecipazione del 18% di Telecom fa capo a Pirelli e a Benetton. Ecco dunque spiegata la discesa di Pirelli (-1,47%) e di Camfin, a monte della catena, -1,5%.
Intanto oggi i 13 consiglieri indipendenti di Telecom Italia, tra cui figurano anche Diana Bracco e Pasquale Pistorio, si riuniscono per decidere se nominare un advisor finanziario che dia un parere sul piano di riorganizzazione del gruppo. Anche se le dichiarazioni di Rossi fanno pensare a un rinvio. La nomina dell’advisor non è una novità. Era stata fatta dagli amministratori indipendenti, di cui Guido Ferrarini, professore universitario di Diritto finanziario, avvocato e consulente, è il «lead indipendent director», anche in occasione della fusione tra Telecom Italia e Tim. Oggi comunque è prevista una seduta interlocutoria per stilare una scaletta dei passi successivi. Nel frattempo Standard&Poor’s ha messo sotto osservazione i rating (BBB+ a lungo termine e A-2 a breve) proprio per la presenza di una serie di incertezze legate naturalmente all’ampio progetto di riassetto.


E ieri i vertici di Cassa Depositi e Prestiti hanno specificato che la possibile cessione dell’ultimo miglio della rete fissa per la quale si parla di una valutazione intorno o superiore ai 10 miliardi sarebbe fuori dai parametri di investimento di Cdp. Lo ha detto il direttore generale della spa controllata al 70% dal Tesoro e al 30% dalle Fondazioni.

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