Paolo Stefanato
da Milano
Alitalia chiuderà in rosso anche il secondo trimestre 2006, e sarà in perdita, di conseguenza, anche il primo semestre che chiude il 30 giugno. Sfuma così lobiettivo di un ritorno allutile in questo esercizio, comera previsto nel piano industriale. I conti a giugno saranno, stando alle indiscrezioni, «leggermente migliori» di quelli a marzo, che presentavano un risultato prima delle imposte negativo per 157 milioni (134 milioni il primo trimestre 2005). Se nel primo trimestre, tuttavia, landamento era stato motivato con scioperi e maltempo, il secondo non ha «scusanti»: continua a pesare la struttura dei costi, sulla quale sono stati operati molti interventi, ma non sufficienti. I conti si riferiscono allAlitalia già «dimagrita», con lo scorporo dei servizi. Le perdite - ancor più incresciose se si considera che le altre compagnie, a cominciare da Air France, macinano fior di utili - condizionano la posizione concorrenziale di Alitalia, che non è in grado di stare sul mercato con offerte competitive (istruttiva può essere una visita a un sito di tariffe a confronto, per esempio www.volagratis.com).
I conti in rosso non rafforzano certo Giancarlo Cimoli, che non riesce a mantenere le promesse (lutile nel 2006) fatte agli azionisti in occasione dellaumento di capitale da un miliardo del dicembre dellanno scorso. Di ieri la notizia che Roberto Ulissi, che rappresentava il Tesoro nel cda, si è dimesso; anche se la motivazione è tecnica, è facile cadere nei retropensieri. In azienda, dalle elezioni, il clima è «da cambio di azionista di riferimento», e cioè ci si aspetta che accada improvvisamente qualcosa. Un gruppo di lavoro, a livello governativo, si sta occupando specificamente di Alitalia; è composto da tecnici: Daniele Di Giovanni (ex Alitalia, consulente di Prodi), Massimo Tononi (Economia), Umberto Minopoli (consigliere di Bersani, Sviluppo economico), Giovanni La Torre (consulente di Bianchi, ministro dei Trasporti). Bianchi, che martedì aveva «esternato» in tema di nomine, sembra che ieri sia stato nuovamente redarguito dal presidente Prodi.
Nonostante si facciano numerosi nomi per la poltrona di Cimoli, molti scommettono che egli completerà il mandato, che chiude con la firma del bilancio 2007; un «compromesso» (anche tra gli stessi partiti, per i quali lintesa su un ricambio non sarebbe facile) consisterebbe nella nomina ex novo di un direttore generale operativo, scelta che troverebbe Cimoli daccordo, affiancato in questo caso da un tecnico del trasporto aereo.
A livello governativo comunque la riflessione deve andare oltre Cimoli: per capire che cosa si voglia o si possa fare di Alitalia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.