Scambi di caselle e incontri di partito non stop. Ancora ieri sera i vertici del Pd sono saliti a Palazzo Marino per risolvere i nodi non risolti. E dato che il neo sindaco Giuliano Pisapia presenterà la giunta oggi nel pomeriggio, non sono esclusi sostituzioni in squadra fino allultimo nanosecondo. Si sono fatti sentire per esempio ieri i «rossi». Infuriati perché hanno presentato, comera nei patti, una rosa di 7 nomi e poi sono rimasti a guardare che Pisapia si consultava «solo con il Pd». «Speriamo di non conoscere il nostro destino in conferenza stampa - ha sbottato ad un certo punto Antonello Patta, segretario provinciale del Prc e portavoce della Federazione della sinistra. «Abbiamo dato il nostro appoggio a Pisapia fin dalle primarie per governare Milano e non per fare i guardalinee - ha puntualizzato - noi abbiamo chiesto un assessore, abbiamo consegnato la nostra rosa e non vogliamo fare i questuanti ma siamo in attesa del riconoscimento del nostro impegno». Si accontenteranno della presidenza del consiglio, lincarico dovrebbe essere affidato a Basilio Rizzo.
Non sarà «rossa» ma rosa la giunta di Pisapia. A partire dal vicesindaco, semaforo verde alla direttrice della Casa della carità e candidata del Pd Maria Grazia Guida. Più tecnica che politica rispetto alle senatrici Pollastrini e Adamo. Potrà mettersi ampiamente in luce larchistar Stefano Boeri. Per lui un maxiassessorato a Cultura, Eventi ed Expo che lo renderà di fatto la presenza più visibile dopo Pisapia. Ambiva alla Cultura anche il capogruppo uscente del Pd ma gli verrà assegnato il Welfare. Due le donne in quota Sel in giunta, Daniela Benelli in bilico tra Educazione e Zone, e Cristina Tajani al Lavoro. New entry Lucia De Cesaris che è stata eletta di recente nel collegio dei garanti per i referendum e dovrebbe occuparsi di Urbanistica: da notare il fatto che da professionista ha seguito per la sinistra il ricorso contro il Pgt. Semaforo giallo ma quotazioni in ribasso per Carmela Rozza (Pd) per lassessorato alla Casa. É spuntato ieri per la Sicurezza il nome di Lucia Castellano, direttrice del carcere di Bollate. Una delega che era prevista per Franco DAlfonso, braccio destro di Pisapia, proiettato piuttosto alle Attività produttive. Bruno Tabacci si occuperà del Bilancio, un coup de theatre dei giorni scorsi che ha fatto infuriare il terzo polo. E Tabacci ieri parlava già da assessore: «Il bilancio del Comune? In questi giorni in effetti lho guardato. Era stato indicato come sicuro e florido e invece non è sempre così». Alle dimissioni dal parlamento sembra non ci pensi: «Milano si è permessa di avere un vicesindaco parlamentare per 15 anni e un sindaco (Albertini) che era in Ue. Stiano tutti sereni: quando prendo impegni sono in grado di portarli a termine».
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