Rosso e verde, ecco il casco per lo spettacolo

In principio furono gli sciabolatori, poi gli altri, dal fioretto alla spada, seguirono e tutti adottarono le nuove maschere, trasparenti come grandi oblò da astronauti della scherma e supertecnologiche con una grossa fascia luminosa pronta a segnalare con luce verde o rossa l’assalto vincente. Fu una rivoluzione: una sorta di moviola in campo che aiutava il giudice a districarsi nel compito spesso difficile di interpretare le azioni più intricate. Le nuove maschere - sono questi i primi Giochi in cui le utilizzando anche spadaccini e fiorettisti - hanno aggiunto pepe anche per il pubblico che oltre a seguire il gesto live, può meglio comprendere chi vada a punti: e spesso nella tipica atmosfera crepuscolare in cui hanno luogo gli incontri di scherma, un pizzico di colore non guasta. E non importa poi che gli atleti da lontano sembrino talvolta dei soldatini in videogioco che si illuminano di emozioni. Verde se va bene, rosso se va male. Le nuove maschere sono state adottate dagli sciabolatori già nelle scorse Olimpiadi: Montano vinse indossandone una quattro anni fa ad Atene. Poi nei due anni successivi anche fioretto e spada se ne dotarono.

I primi ad utilizzarle sono stati proprio gli sciabolatori perché la loro azione è molto più rapida che nelle altre discipline e il loro campo d’azione, che include testa, corpo e braccio, portava spesso i giudici a dover rivedere le immagini più volte prima di assegnare il punto. Ora una luce ne illuminerà le decisioni.

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