Rottamazione verde Sconto di 1.500 euro per chi cambia auto

Tutti soddisfatti: il pacchetto «salva-auto» è arrivato nei tempi annunciati e il bonus alle rottamazioni (1.500 euro) rispecchia in larga parte le esigenze del settore: coinvolti sono anche i veicoli a gas, elettrici ed ibridi (inutile parlare, in questo momento di idrogeno) che beneficiano di incentivi da 1.500 a 3.500 euro, anche senza rottamazione, a seconda delle emissioni di anidride carbonica; nonché i furgoni per il cui ricambio lo Stato ha messo sul piatto 2.500 euro (rottamazione) e fino a 4.000, cumulabili con le demolizioni, se l’acquisto riguarda veicoli commerciali a metano e Gpl. Salta l’esenzione del bollo, si punta invece sugli incentivi diretti a favore di chi sceglie un’auto nuova e meno inquinante. A questi provvedimenti è da aggiungere il sostegno all’ammodernamento dei mezzi pubblici da parte degli enti locali. In proposito viene promossa l’installazione di dispositivi anti-polveri sottili tramite un finanziamento di 55 milioni, di cui 44 recuperati con il maggiore gettito dell’Iva. Determinante, poi, per il rilancio del settore, risulterà l’intervento sui finanziamenti (l’80% delle auto viene acquistato a rate) attraverso il coinvolgimento di Sace, società per la protezione del credito (37 miliardi di impieghi alla fine del 2007). Sace garantirà banche e finanziarie dai rischi di insolvenza.
Sempre per rilanciare i consumi, il governo potrebbe intervenire nei prossimi giorni sulle rate dei prestiti rendendole più «leggere». «I provvedimenti - ha commentato Vincenzo Malagò, presidente di Federaicpa (concessionari) - dovrebbero contribuire alla ripresa delle vendite, alleggerendo la posizione delle reti fino a oggi pesantemente colpite dalla recessione». Per Salvatore Pistola, numero uno dell’Unrae (case estere), «l’impatto degli incentivi, unitamente all’impegno dei costruttori e dei concessionari, potrà permettere, già da questo mese, una ripresa della domanda, che avrà modo di concretizzarsi soprattutto a livello di acquisizione di contratti». «Il governo - ha aggiunto Pistola - ha dato un segnale chiaro al mercato: apprezziamo, in particolare, il ricorso al decreto legge affinché il piano di rilancio abbia subito inizio. Sono sicuro che fin dalla prossima settimana le concessionarie torneranno ad animarsi». Giudizio positivo anche dall’Anfia, che rappresenta la filiera italiana dell’automotive: «Siamo soddisfatti - osserva il presidente Eugenio Razelli - anche per l’impulso che tali misure avranno sulla scelta dei consumatori verso l’acquisto di veicoli a bassissimo impatto ambientale, come auspicato dall’Ue. Gli incentivi avranno ricadute positive dal punto di vista occupazionale per l’intera filiera». Secondo l’Aci, invece, il governo avrebbe potuto fare di più inserendo tra le vetture premiate dai bonus anche quelle usate ma Euro 4. «Auspichiamo - afferma il presidente Enrico Gelpi - che ci si ricordi di questo al momento della conversione del decreto in legge».


Gli incentivi saranno un toccasana per il mercato anche per Gian Primo Quagliano (Promotor) che vede le immatricolazioni, a fine anno, risalire sopra i 2 milioni di unità dall’ultima stima (1,8-1,85 milioni). E pure Piazza Affari promuove il pacchetto anticrisi: il titolo Fiat è salito a quota 4,6 euro, guadagnando il 6,84%. Da inizio settimana è cresciuto di oltre 20 punti.

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