Stefano Zurlo
da Milano
Ha aspettato, come dice lui, che «i veleni si depositassero». Poi Angelo Rovati, lormai ex consigliere di Romano Prodi, ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera per ricostruire la storia del piano Telecom che ha attirato fulmini e saette sul governo e sul suo leader. Rovati riempie una pagina intera con le sue parole, ma il risultato non è dei migliori. A stretto giro di posta Marco Tronchetti Provera, laltra ex vittima di questa storia, gli risponde per le rime, facendogli notare che la sua spiegazione ingarbuglia ancora di più, perchè le date citate e accostate fanno a pugni e non coincidono: «La ricostruzione della vicenda Telecom contiene degli elementi che non rispondono al vero e sono fuorvianti».
Rovati, nella chilometrica conversazione pubblicata proprio nel giorno in cui lex consulente economico del premier è tornato per una breve visita a Palazzo Chigi, si addossa ogni responsabilità. Il piano, naturalmente, era solo farina del suo sacco; in agosto, mentre «Romano era impegnato a risolvere i problemi del Libano», lui aveva molto tempo a disposizione: così aveva pensato «di scorporare la rete telefonica dal gestore e applicare il modello Terna». In parole povere, mettere le mani dello Stato, attraverso la Cassa depositi e prestiti, sulla rete fissa. E dunque entare a piedi uniti, per usare il linguaggio del football, in unazienda «privata ma strategica».
Romano, è il mantra ossessivo di Rovati, non sapeva. «E quando lho informato, diciamo che non lha presa bene». Il documento di Rovati arriva «in maniera riservatissima» a Tronchetti. Quando? Il 4 settembre, par di capire dalla lenzuolata. Tronchetti sposta al 6: un dettaglio trascurabile? Piuttosto lincipit di un dialogo impossibile fra due persone che parlano lingue diverse. Rovati si aggrappa a date e fatti che lex numero uno di Telecom cancella con un tratto di biro. Anzi Tronchetti Provera, agenda alla mano, capovolge la sequenza delle circostanze. L8 settembre, ricorda Rovati, Palazzo Chigi reagì con una nota ufficiale, «apprezzata anche da Tronchetti», ad un articolo del Messaggero che esponeva la tesi del governo: un no alla vendita di Tim. Il comunicato, a sentire Rovati, «sgombrava il terreno da possibili strumentalizzazioni e condizionamenti in vista dellimminente incontro di Tronchetti con Murdoch». Piccolo particolare, l«imminente» meeting sul Mar Egeo era già avvenuto. Ribatte Tronchetti Provera: «Lincontro fra Rupert Murdoch e Marco Tronchetti Provera invece è avvenuto fra il 6 e il 7 settembre, come ampiamente riportato dalla stampa, mentre il comunicato di Palazzo Chigi relativo a Tim e alla volontà di non ingerenze è del successivo 8 settembre».
Comè possibile che la memoria di Rovati abbia ribaltato con una bella capriola gli avvenimenti, mettendo in relazione quel che in relazione non poteva essere? Forse la notizia trapelata sul Messaggero era solo la punta delliceberg? Lindizio di trame sotterranee, di un coinvolgimento del governo nelle grandi manovre in corso intorno a Telecom? Certo, non si capisce perchè il governo sentisse il bisogno di smentire «intromissioni ultimative sulle scelte e le politiche industriali di società italiane», se nulla sapeva. «Le affermazioni rilasciate da Rovati nella sua intervista - prosegue asciutto e implacabile Tronchetti Provera - secondo cui il comunicato stampa di Palazzo Chigi dell8 settembre sgombrava il campo da possibili strumentalizzazioni e condizionamenti del suo (del dottor Tronchetti Provera) imminente incontro con Murdoch non rispondono al vero e sono fuorvianti. La documentazione che dimostra quanto sopra è a disposizione della magistratura».
Non basta, perchè lintervista-pasticcio di Rovati chiama in causa anche Francesco Caio: «Ho parlato a lungo», prima di contattare Tronchetti Provera, «con personaggi come Francesco Caio, ex amministratore delegato di Cable & Wireless».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.