Ruba auto e falcia intera famiglia: 4 morti

Mazara del Vallo Con la Golf che avrebbe rubato poche ore prima è piombato a folle velocità su una intera famiglia, distruggendola. Quattro le persone decedute, altre quattro sono rimaste ferite, tra cui una bambina di 3 anni ora in gravi condizioni. Quella che era una normale serata d’estate per una famiglia intera si è trasformata in tragedia. Le vittime sono Susanna Siragusa, 83 anni, le figlie Filippa Andreani, 50 anni, e Alda Andreani, 48 anni, la nipote dell’anziana, figlia di Filippa Andreani, Concetta Li Mani, 32 anni. All’ospedale «Abele Ajello» sono ricoverati due bambini, figli di Concetta Li Mani, il padre della donna, Giuseppe Li Mani, e Antonino Ranti, marito di Alda Andreani. L’automobilista non si è fermato per prestare soccorso, ha preferito fuggire. Alcuni testimoni però hanno saputo fornire agli inquirenti elementi importanti, tanto che il pirata è stato catturato mentre stava andando a dormire.
Si tratta di Francesco Giacalone, mazarese di 25 anni. Ha piccoli precedenti penali ed è in cura al Sert per problemi legati alla tossicodipendenza. La tragedia si è consumata in via Vaccara, una delle strade che conduce al mare. La famiglia si trovava sul marciapiede, poco distante la propria abitazione. Faceva molto caldo, cercavano un po’ di refrigerio. Si erano appena seduti quando è arrivata la Golf che viaggiava a velocità pazzesca. Due delle donne sono morte all’istante, altre due all’arrivo in ospedale. Non è da escludere che il pirata, che continua a dire di non ricordare nulla, prima della strage abbia avuto un altro incidente. I vigili urbani, infatti, non lontano da via Vaccara, avrebbero trovato un’auto danneggiata. I funerali delle 4 vittime si svolgeranno oggi e, per l’occasione, il sindaco Nicola Cristaldi ha proclamato il lutto cittadino. «La tragedia - dice il vescovo di Trapani Domenico Mogavero - ci lascia sgomenti.

L’irresponsabilità con cui trattiamo le persone e le cose di tutti sono il segno di una diseducazione e leggerezza che ci fanno temere molto per la nostra vita sociale. Occorre il rispetto delle persone. Inoltre quella che dobbiamo condurre contro le droghe e l'alcol è una battaglia di civiltà».

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