Una banda vera e propria, composta da due uomini e due donne, apparentemente persone oneste e affidabili. Che da diversi mesi, con vari stratagemmi, rubavano ai portalettere milanesi corrispondenza molto importante, in particolare le carte di credito che banche e Poste spedivano ai propri clienti. E che loro usavano per comprare merce di qualità per poi rivenderla alle loro condizioni. Dopo due mesi dindagine i carabinieri del nucleo investigativo sono riusciti ad arrestarli proprio mentre, con le carte di credito rubate, cercavano (stavolta senza successo) di fare acquisti nel centro commerciale Media World di Settimo Milanese.
William Mazza, 36 anni, con precedenti per stupefacenti, residente a Modena, Rosa Mazzitelli, 26 anni e Maya Ornella Zanella, 32 anni, incensurate, avevano cercato di acquistare alcuni pc e materiale informatico per circa cinquemila euro, ma sono stati bloccati dai militari che li tenevano docchio da tempo, filmando anche in qualche caso i furti di corrispondenza. In manette è finito anche colui che è ritenuto il capo del gruppo, Salvatore Gravina, napoletano, 38 anni, residente a Cattolica (Ravenna) con precedenti per truffa e rapina. Luomo attendeva i tre complici in un albergo di piazzale Susa, la base logistica della banda.
Le indagini, coordinate dal pm di Milano Giovanni Narbone, erano cominciate a febbraio a causa di numerose denunce di furto da parte di portalettere. Sulla base di una prima descrizione dei ladri i militari erano riusciti a individuare Gravina e i suoi complici. Nelle perquisizione successive allarresto sono state trovate una ventina di carte di credito (alcune ancora da usare), macchine per scrivere per falsificare i documenti, foto tessera dei quattro e un centinaio di carte didentità false (provenienti da un furto effettuato nel 2008 in provincia di Venezia) che servivano per riportare i dati degli ignari destinatari delle carte di credito, costosi piumini griffati e caschi da moto alla moda pronti per essere rivenduti.
I quattro sono stati arrestati con laccusa di furto aggravato, ricettazione, uso fraudolento di carte di credito e possesso e produzione di documenti didentità falsi. A Gravina è stata notificata anche una condanna definitiva a un anno e nove mesi emesso dallautorità giudiziaria di Rimini per una rapina del 1992.
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