A chi appartiene la haka, la danza di guerra aborigena con cui gli All Blacks aprono tutti i loro incontri ufficiali? Mentre le imprese della nazionale neozelandese rendevano popolare in tutto il mondo la terrificante sequenza di versi e di gesti, in patria - nello sperduto emisfero sud - si combatteva un braccio di ferro legale tra la federazione rugby e la tribù maori che sosteneva di avere i diritti (potremmo dire di copyright) sulla particolare haka adottata dalla squadra dei «tutti neri». E anche questa rivendicazione era finita nel mucchio delle innumerevoli questioni - essenzialmente territoriali, ma anche sociali e culturali - portate nei tribunali neozelandesi dalla minoranza maori, che da sempre accusa i bianchi di origine inglese di averla depredata dei suoi averi al tempo della colonizzazione ottocentesca.
Adesso l'accordo è fatto. Gli All Blacks possono continuare a intimidire gli avversari con la haka Ka Mate, in quanto la federugby neozelandese ha siglato un memorandum d'intesa con la tribù maori Ngati Toa, che lo scorso anno aveva compiuto i passi formali per ottenere i diritti in relazione a quattro versi che accompagnano la danza. La federazione aveva provato a bloccare l'iter con un'azione davanti all'Intellectual Property Office, guadagnando tempo in attesa dell'accordo che finalmente è arrivato.
L'intesa è arrivata dopo mesi di contatti e trattative: l'haka continuerà ad essere seguita «in maniera rispettosa» prima delle partite della Nazionale. Come fa sapere la federazione, il memorandum «conferma il sostegno degli Ngati Toa all'esecuzione della Ka Mate da parte degli All Blacks e rinnova il supporto alla «speciale relazione che esiste tra gli Ngati Toa e la Nrzu». I dettagli del documento siglato nella città di Porirua non sono stati resi noti. La stampa neozelandese non esclude che la tribù possa ricevere una parte dei proventi commerciali derivanti dallo sfruttamento della Ka Mate. «Abbiamo sempre sostenuto l'esecuzione della Ka Mate da parte gli All Black», dice Riki Wineera, presidente della Te Runanga o Toa Rangatira Incorporated, l'organismo che rappresenta gli Ngati Toa.
«Siamo orgogliosi -aggiunge- che la Ka Mate abbia un peso importante nella cultura neozelandese. Ma al di là di questo, la Ka Mate è un taonga (termine che nella cultura maori indica un bene prezioso non solo in senso materiale, ndr) e noi abbiamo l'obbligo di proteggerla», aggiunge prima di chiarire che la Ka Mate potrà essere utilizzata da ogni team neozelandese «in occasioni appropriate».
Steve Tew, Ceo della federugby, evidenzia che l'accordo è «un significativo passo» nella relazione con le popolazioni maori. «Gli All Blacks hanno eseguito la Ka Mate per più di 100 anni ed ha avuto un posto speciale nella storia e nella cultura della squadra».
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