Mentre il rugby dei maschi si interroga sul suo futuro, tra sogni di grandeur e bilanci che fanno acqua, il rugby in rosa italiano vive tranquillo la sua esistenza un po' carbonara. Esistenza sin troppo tranquilla, se quest'anno a giocarsi lo scudetto saranno Benetton Treviso e Sitam Riviera del Brenta: vale a dire le stesse squadre che si sono affrontate in finale negli ultimi sette anni. Un monopolio a due che sta lasciando poco spazio alle speranze del resto del rugby femminile italiano.
Oggi le due corazzate hanno sbrigato le ultime formalità prima di darsi appuntamento per la finalissima. Le trevigiane hanno maltrattato le Red&Blu di Colleferro, mentre le ragazze di Mira hanno faticato un po' di più a liberarsi del Monza, l'eterna «terza forza» del campionato. Riviera e Treviso si rivedranno dunque in finale. L'anno scorso vinse il Benetton per 18-14 al termine di una partita molto tirata. Alle spalle delle due, un movimento che fa della semiclandestinità quasi un elemento d'orgoglio: il rugby femminile in Italia si traduce in una dozzina di squadre, divise equamente tra nord e centrosud. Dopo il malcelato disprezzo degli esordi, il rugby maschile e la federazione hanno deciso di adottare le kamikaze delle mischie e delle touche.
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