Ruggeri, il compleanno si fa «rock show»

Tutto in un’immagine, con la consapevolezza che però, dopo, arriva la musica. Enrico Ruggeri affida intenti e promesse alla copertina del suo ultimo album - Rock Show (Universal), uscito il 2 maggio - per annunciare che, oggi, ha voglia di raccontare se stesso, le botte prese e date, e la genuina convinzione che, una volta baciati dal rock, si può anche essere autori sofisticati e poeti, ci si può nascondere dietro a un pianoforte, ma l'amore per il palco e per il ruvido messaggio della chitarra elettrica non si perde mai.
Dunque, se in Rock Show il viso di Ruggeri appare «tumefatto» da un occhio nel quale «i lividi rimasti si confondono col trucco», la musica che vi pulsa dentro è tutt'altro che acciaccata. E dimostra di ricordarsi che tutto nacque un giorno in cui Contessa e i Decibel rifilarono una salutare sberla alla classifica italiana di fine anni '70. «Ho passato la vita a raccontare le storie degli altri, evidenziandone l'aspetto poetico e quello spettacolare - spiega il cantautore milanese, questa sera all'Alcatraz per una data unica alquanto speciale: è il suo compleanno -. Questa volta il soggetto sono io, come canto chiaramente nella canzone che dà il titolo all'album: questo è un concept album autobiografico, il protagonista è un uomo che da tanti anni vive una vita fatta di concerti, viaggi, amici, donne e incontri, tutti condizionati da un ruolo meravigliosamente ingombrante. Sul palco, la mia storia si trasforma nel mio inevitabile show. Il mio rock show».
Uno spettacolo con proiezioni su schermo led, scenografie particolari disegnate dal fuoco, in un mix di suoni e luci dal sapore celebrativo, «ma non banale». Non un caso che nella sua città, il concerto cada proprio il giorno del suo 51esimo compleanno. E non sarà un caso, come è pressoché sicuro, se accanto a lui a spegnere le candeline a soffi rock ci sarà la compagna di musica e di vita Andrea Mirò, e gli amici Davide Van De Sfroos e Elio, delle Storie Tese.
«Con De Sfroos farò un duetto sul suo brano New Orleans, lui invece interpreta in dialetto la mia Leggo le carte. Quello tra noi è stato un bell’incontro: ci tenevamo d'occhio da tempo. Se faremo qualcosa insieme in studio? Nella musica, mai dire mai. «Il live avrà l'impianto rockettaro del disco - spiega l'autore di Polvere, Il mare d'inverno e Primavera a Sarajevo, tutti brani attesi nella serata all'Alcatraz, insieme a un'imprevista versione de Il portiere di notte -. Ci saranno molte chitarre e molta energia, che è poi la gioia che provo ogni volta che sto sul palco».
Ecco, appunto, il palco: Ruggeri potrà anche dirsi che, per lui, questa è una stagione magica da studio di registrazione così come da studio televisivo (il programma Il Bivio, da lui condotto su Italia 1, è passato dall’8% al 19% di share, un colpo da professionista per lui che è un outsider), ma il rapporto diretto con la gente resta il filo rosso. Senza quello, non c’è Ruggeri: o meglio Ruggeri si sarebbe adagiato sugli allori di una carriera coccolata dai diritti d'autore. «Bisogna suonare dal vivo,e soprattutto farlo con le persone giuste, che sono quelle con cui partiresti per una vacanza».

Da leggersi dunque così: Luigi Schiavone e Paolo Zanetti alle chitarre, Marco Orsi alla batteria, Fabrizio Palermo al basso e Davide Brambilla alle tastiere e fisarmonica.
Enrico Ruggeri
Alcatraz
Questa sera, ore 21
Per informazioni 02-58101344

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