Rush finale prima del voto Berlusconi in campo a Monza, Meda e Lissone

Parteciperà «con ogni probabilità» alla chiusura della campagna elettorale a Monza. Ma potrebbe andare anche a Lissone e Meda, due Comuni non lontani da Arcore. Silvio Berlusconi scende in campo in Brianza per il rush finale prima del voto del 6 e 7 maggio alle amministrative. Il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani ha anticipato l’impegno dell’ex premier in Lombardia, dove si vota in 126 Comuni. Solo due i capoluoghi di Provincia, Como e Monza, ma tra le sfide più importanti Cantù, Crema, Legnano, Sesto San Giovanni, Cesano Maderno e Lissone. Mantovani riferisce che Berlusconi «ha dato la propria disponibilità» per Monza ma potrebbe estendere la sua presenza alle kermesse. Sfide turbate dalle vicende giudiziarie che coinvolgono la Regione. Questa sera il governatore Roberto Formigoni parteciperà a Sesto a un incontro elettorale con i big del Pdl Ignazio La Russa e Mantovani, segno che il partito vuole fare quadrato contro quelle che il presidente della Regione ha bollato come «vagonate di fango». Gli attacchi per le vacanze all’estero che sarebbero state pagate dall’imprenditore Pietro Daccò, in carcere con l’accusa di avere dirottato fondi neri dal San Raffaele e dalla fondazione Maugeri. Anche ieri la portavoce ha ribadito che «nessuna spesa è riconducibile a Roberto Formigoni».
«Dispiace» ha affermato ieri il coordinatore Mantovani che «mettano in difficoltà Formigoni, mi sembra che sia una bufera che non porta da nessuna parte e da parte nostra c’è il sostegno all’azione di governo di Formigoni». Parla di «attacchi strumentali, si tratta di trovare scandali dove non ci sono davvero perchè il governatore non h nulla in corso». Polemiche che però, ammette, in periodo elettorale «non ci aiutano», ma «i cittadini comunque devono scegliere i candidati sindaci e i consiglieri dei loro Comuni».
Dopo il vertice giorni fa in Fiera a Rho, ieri da Reggio Calabria anche il leader del Pdl Angelino Alfano ha ribadito che su Formigoni, «il più importante governatore al nord», e al sud su quello della Calabria Giuseppe Scopelliti «saranno coincidenze, ma percepiamo e notiamo un’aggressione forte, in un momento in cui si cerca di sbaragliare il campo dei moderati». E dirompente è stato l’attacco ieri del leader dell’Idv Antonio Di Pietro: «La dignità personale e l’opportunità politica impongono le dimissioni a Formigoni. C’è un affarismo che deve essere contrastato. Se è vero che Cl è nata con l’intento di stare dalla parte del popolo credo che sia un peccato mortale continuare ipocritamente a pregare di giorno e peccare di notte».

Ribatte Formigoni: «Il “purissimo“ Di Pietro è solo un ipocrita e un fariseo, non dice una parola sul suo compagno di merende e di partito Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, indagato e rinviato a giudizio da mesi, nè sull’alleato di Sel Nichi Vendola raggiunto da due avvisi di garanzia».

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