Le ruspe sono allopera: il Comune vuole assegnare entro due anni i 188 nuovi alloggi che nasceranno in via Gallarate. Ieri la commissione Casa e Demanio ha compiuto un sopralluogo presso il cantiere di edilizia residenziale pubblica per verificare lo stato dei lavori. Quello di via Gallarate è infatti uno degli otto nuovi quartieri che verranno realizzati grazie alle risorse stanziate dal bilancio comunale (140 milioni di euro), e con il cofinanziamento della Regione Lombardia (22 milioni). I soldi messi a disposizione da Palazzo Marino, ricorda lassessore alla Casa Gianni Verga, «derivano dalla privatizzazione di Aem». Per partire con il cantiere, ha spiegato, «è stato necessario bonificare la zona perché durante gli scavi è stata trovata una discarica. Si è arrivati alla progettazione di queste otto zone tramite due concorsi internazionali di progettazione dal titolo Abitare a Milano. Oltre che in via Gallarate, sono in corso i lavori presso i cantieri di via Civitavecchia, Senigallia, Ovada, degli Appennini, Cogne, Giambellino e del Ricordo». Complessivamente, si parla a opere ultimate di 1200 appartamenti da assegnare ai milanesi.
Dei 34mila metri quadri darea, in via Gallarate, solo 6mila verranno edificati, i restanti 28mila saranno attrezzati a verde e nella zona saranno garantiti spazi per il sociale. Verranno costruiti un asilo nido, un centro diurno per anziani e negozi. Tutti gli alloggi - che saranno a canone sociale e assegnati secondo una nuova graduatoria - saranno inoltre dotato di un posto auto e in tutte le abitazioni sarà installato il teleriscaldamento. «Lavoreremo perchè i nuovi alloggi di edilizia popolare non si trasformino in ghetti, garantendo quindi un mix sociale», ha assicurato la presidente della Commissione Casa, Barbara Ciabò (An).
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