Cronache

Le ruspe ci sono, Mazzarello non vuole

Le ruspe ci sono, Mazzarello non vuole

Le ruspe arrivano in quel di Alessandria, a Fraconalto, ed è subito, anzi di nuovo, polemica. Il deputato diessino Graziano Mazzarello dice che l’apertura dei cantieri per il Terzo Valico è solo un «un trucco», perché «si tratta di quei cantieri già aperti nel ’98 e mai di fatto chiusi». Gli risponde il presidente della commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo di Forza Italia: ma quale trucco, è tutto vero e il deputato Mazzarello bene farebbe a rassegnarsi. L’europarlamentare e collega di partito di Mazzarello, Marta Vincenzi, sposta il tiro sul futuro: «L’importante è che i finanziamenti ci siano», dice, per non compromettere i collegamenti tra il Mediterraneo ed il Nord Europa. Descrive il livello della tensione la sfida che lancia Alberto Gagliardi, azzurro sottosegretario agli Affari regionali, che si dice pronto a dimettersi se Mazzarello riuscirà a dimostrare le sue ragioni.
Le uscite di Mazzarello, che prima ha creato il panico denunciando la mancanza dei finanziamenti necessari all’opera, 5 miliardi di euro o su di lì, e ora «si inventa che i cantieri non sono stati aperti», gli hanno fatto andare la mosca al naso. Così lancia la provocazione: «Mi chiedo se Mazzarello sia lo stesso assessore ai Trasporti che nella passata legislatura, sempre d’intesa con l’allora ministro dei Trasporti Claudio Burlando, non ha combinato nulla». Quindi: «Metto sul piatto le mie dimissioni da sottosegretario se Mazzarello riuscirà a dimostrarmi di aver fatto una qulunque cosa, un metro di strada, un pezzo di ferrovia, durante il suo mandato in Liguria».
Secondo il deputato diessino «quei cantieri erano già aperti perchè sottoposti a manutenzione continuativa. Il punto è che prima di poter partire con i lavori - ha detto il parlamentare diessino - bisogna fare il progetto definitivo, bisogna che ci siano ancora due passaggi al Cipe, bisogna che ci siano soprattutto i soldi per poter finanziare l'opera, e che ci sia un contratto firmato tra Ferrovie e Co.civ. Tutto questo ancora non è stato fatto». Di più, il costo sarebbe «salito oltre i 5 miliardi di euro in seguito ad una serie di modifiche apportate al progetto».

Ancora Gagliardi: «In un paese normale, come piace dire al centrosinistra, Mazzarello potrebbe parlare di turismo o agricoltura magari, ma mai di trasporti».

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