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La Russa: i terroristi hanno orecchie in Italia

La Russa: i terroristi hanno orecchie in Italia

Roma Alla missione in Afghanistan devono essere garantite le risorse necessarie a mantenere i più alti livelli di sicurezza per i militari italiani impegnati. Lo ha detto ieri alla Camera il ministro della Difesa Ignazio La Russa nel corso di una informativa urgente sull’attentato di lunedì nel quale due alpini sono rimasti uccisi e altri due feriti.
La Russa ha precisato che «al momento sono impegnati in Afghanistan 3300 militari italiani», soprattutto nella regione occidentale. Il loro numero è destinato ad aumentare: saranno, ha detto il ministro, quasi quattromila entro la fine dell’anno.
Dovrebbe trattarsi del culmine delle presenze italiane nel Paese asiatico. La Russa ha infatti colto l’occasione per ribadire che a partire dal 2011 comincerà il progressivo ritiro delle nostre truppe, che dovrebbe essere completato entro il 2013. Contestualmente, crescerà il ruolo dei nostri addestratori, che hanno il compito di preparare forze militari e di polizia afghane ad assolvere autonomamente i loro compiti quando le truppe dell’Isaf si saranno ritirate.
La Russa ha anche mosso aperte critiche a quanti nel mondo politico italiano esprimono dubbi sull’opportunità di continuare la nostra missione militare in Afghanistan. «Ogni nostra indecisione, ogni nostro eccessivo turbamento, che produce un dubbio, che si traduce in debolezza, finisce con l’aiutare i terroristi - ha detto il ministro -. Quegli esponenti politici, per fortuna fortemente minoritari in Parlamento, che ancora oggi chiedono, in maniera per me strumentale e strana, di interrompere la nostra missione, non fanno altro che dare una mano oggettivamente, forse inconsapevolmente, al terrorismo». In Italia, ha aggiunto La Russa, «i terroristi che hanno compiuto l’aggressione infame e vigliacca» «hanno orecchie: riferiscano che rimane più che mai saldo l’impegno del governo e del Parlamento per la stabilizzazione dell’Afghanistan».
Intanto, le salme del sergente Massimiliano Ramadù e del caporalmaggiore Luigi Pascazio sono partite in volo da Herat e giungeranno questa mattina alle 9 all’aeroporto militare di Ciampino. I funerali di Stato dei due caduti sono previsti per giovedì a Roma; seguiranno le esequie nelle cittadine d’origine di Cisterna di Latina e Bitetto.


Quanto ai militari feriti, Gianfranco Scirè è stato trasferito all’ospedale romano del Celio, mentre Cristina Buonacucina dovrà subire un importante intervento chirurgico presso l’ospedale militare americano di Ramstein in Germania, dove è già stata trasportata.

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