La Russa: "Una legge nazionale per costruire le moschee"

Secondo il ministro c'è un vuoto di norme che va colmato. La Moratti trasmetterà al parlamento l'ordine del giorno bipartisan già approvato a Milano: distanza di almeno 300 metri da altri luoghi di preghiera e capienza massima di 500 persone

Una legge nazionale per regolamentare la costruzione dei luoghi di culto. Tutti, ma è chiaro che il tema all'ordine del giorno è quello dei progetti per l'edificazione delle nuove moschee A chiederlo il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa che questa mattina era a Milano per annunciare l'arrivo del premier Silvio Berlusconi che domani alle 17 in piazza Duomo rilancerà la campagna di tesseramento al partito. E, dopo aver consegnato la tessera al sindaco Letizia Moratti e annunciato ufficialmente la candidatura di Roberto Formigoni, aprirà la campagna elettorale per le elezioni regionali di marzo.
Le moschee, dunque, tema al centro anche del colloquio di ieri sera tra La Russa, la Moratti e il ministro dell'Interno Roberto Maroni. «È necessaria - spiega La Russa - una legge nazionale per regolamentare i luoghi di culto, senza ovviamente limitare la libertà religiosa. Ma su questo oggi c'è un vuoto normativo e penso che si possa risolvere questo problema abbastanza velocemente». La Russa conferma che nel vertice si è parlato anche dell'ipotesi di costruzione di una moschea a Milano e ha spiegato che «c'è un vuoto normativo, mancano regole». Serve, dunque, una legge nazionale. «Preferisco un disegno di legge di iniziativa parlamentare, piuttosto che del governo. Il parlamento può fare un testo base su cui lavorare. Bisogna garantire che non vi siano problemi di ordine pubblico e che le moschee non diventino centri di diffusione dell'odio». Secondo La Russa, «quello che il Comune di Milano ha fatto con il suo ordine del giorno è per regolamentare e non per limitare la possibile costruzione di una moschea. È un primo passo per fissare delle regole».
Anche la Moratti chiederà che sia il Parlamento a muoversi, visto che il Viminale non sembra intenzionato ad adottare un disegno di legge per regolarizzare i centri di culto. La Moratti è allora pronta a chiedere che questa iniziativa sia presa dai parlamentari della maggioranza, offrendo come punto di partenza l'ordine del giorno bipartisan recentemente approvato dal consiglio comunale di Milano.

Nei prossimi giorni il sindaco trasmetterà ai capigruppo di Pdl e Lega di Montecitorio e Palazzo Madama il documento approvato dall'aula di Palazzo Marino che contempla la possibilità di piccoli centri di culto, fino a 500 persone, distanti almeno 300 metri da altri luoghi di preghiera e soprattutto interamente a carico delle comunità musulmane residenti sul territorio.

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