La Russa Lettera di censura per il «vaffa» L’opposizione insorge ma poi si spacca

Dopo il «vaffa», ecco la sanzione. L’Ufficio di presidenza della Camera ha approvato, a maggioranza, la proposta del collegio dei questori di sanzionare, con una «lettera di censura», il comportamento del ministro Ignazio La Russa, che nel corso della bagarre in Aula la scorsa settimana ha insultato il presidente Gianfranco Fini con un sonoro «vaffa». Il ministro e il presidente della Camera si sono chiariti subito dopo ma la sanzione ha seguito il suo iter. E ieri, al termine della votazione, l’Idv è insorta parlando di «sanzione irrisoria», il Pd di «decisione pilatesca», perché «si stabilisce che il deputato impegnato nella veste di rappresentante del governo ha una responsabilità minore nei comportamenti in aula rispetto al comune deputato». Ma sul voto l’opposizione è riuscita a spaccarsi. Silvana Mura di Idv infatti ha votato contro, Rocco Buttiglione e Renzo Lusetti dell’Udc e Donato Lamorte di Fli si sono astenuti, Rosy Bindi e Giampaolo Bocci del Pd sono usciti dalla sala per non partecipare alla votazione. Atteggiamento, quello dei due esponenti democratici, che non sarebbe piaciuto al questore di opposizione, Gabriele Albonetti.

«Riteniamo la proposta dei questori riduttiva - s’è difeso Lusetti - ma per rispetto alla situazione che c’è stata e che ci sarà questa settimana abbiamo deciso di astenerci per rasserenare il clima». Soddisfatto il Pdl: «La lettera di forte richiamo - ha spiegato Gregorio Fontana - visto il regolamento attuale era l’unica sanzione possibile»

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